Obbligo di mascherine all’aperto in centro

Ordinanza del sindaco da domani al 9 gennaio per il rischio assembramento con le iniziative natalizie. In Piazza del Papa dalle 17 all’1

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Mascherina obbligatoria anche all’aperto in buona parte del centro da domani al 9 gennaio (ore 9-21). Così stabilisce l’ordinanza firmata ieri dal sindaco, che riguarda il Viale durante i mercatini, piazza Cavour, corso Garibaldi e relative traverse, corso Mazzini durante il mercato ambulante, piazza Roma e piazza d’Armi, sempre per i mercatini. In piazza del Papa, area di movida, l’obbligo sarà dalle ore 17 all’una. Niente obbligo di mascherina per i bambini con meno di sei anni, per chi ha patologie o disabilità incompatibili con il suo uso, per chi fa sport e per i clienti che consumano al tavolo o al bancone dei bar nelle zone indicate. "Una scelta – spiega il sindaco – in considerazione del fatto che, analogamente ad altre località, nel periodo delle festività natalizie si verifica un maggiore afflusso di persone nel centro cittadino e in altre aree all’aperto, tale da generale pericolosi assembramenti di persone nelle aree di maggiore attrattività". Chi trasgredisce rischia una multa da 400 a 1.000 euro.

Ieri però, giorno di debutto del super Green pass, pare che non ne siano state fatte. Molto ben visibile il gruppetto di carabinieri che faceva la spola tra il Corso e piazza Cavour. "Passano in continuazione – dice la signora Alessandra da una delle casette del mercatino – Ma quasi tutti portano la mascherina. Forse avrebbero di meglio da fare, come occuparsi dei balordi che girano qua attorno, o delle risse tra ragazzini". Vita dura per i bar, difficili da controllare con il loro continuo via vai di clienti. Anche se per Saverio Boccasile, nella Galleria dorica, "non è cambiato niente. Al banco possono venire anche i non vaccinati, e solo chi si siede deve mostrare il pass. Noi abbiamo uno spazio esterno, e c’è chi lo preferisce anche se è vaccinato". La Tazza d’oro, in corso Mazzini, è uno dei bar più frequentati di Ancona. Flavio Zoppi parla di una situazione "non facile", per poi buttarla ‘in politica’: "Il Green pass è sbagliatissimo. La verità è che hanno smantellato il sistema sanitario, e ora non sono pronti ad affrontare l’emergenza. Invece di perdere due anni con i bonus per bici elettriche e monopattini, e con il reddito di cittadinanza, dovevano potenziare la sanità e i trasporti pubblici". Ha ben altri problemi Ardhaoui Khalifa del Khaily’s Bar, "un bar storico – sottolinea questo tunisino ormai anconetano di adozione – Sono qui da vent’anni e ho sempre pagato l’affitto. Sempre. Il Covid mi ha fatto chiudere per mesi, ma l’affitto è rimasto. Ho investito tutto quello che avevo in questo bar, e ora vogliono sfrattarmi. Ho due figli, uno di due anni, l’altro di sei mesi. A 55 anni chi mi prende a lavorare? Lo Stato non ci ha dato niente. Non è giusto". "A chi si ferma dentro il locale chiediamo il pass – dice Stefano Paolinelli, titolare di una ‘mitica’ pizzeria in piazza Cavour – A chi prende qualcosa al volo e va via no. Comunque noi abbiamo le sedie fuori".

r. m.