Migranti, ad Ancona anche la Geo Barents dopo Ocean Vikings: in totale 110 persone

Le proteste delle Ong: Medici senza frontiere scrive al ministero dell’Interno: “Meteo pessimo, ci assegni un porto più vicino”

Ancona, 7 gennaio 2022 – Sono due le navi di Ong assegnate al porto di Ancona con il loro carico di migranti: dopo la Ocean Viking della Sos Mediterranee, che in mattinata aveva soccorso 37 migranti al largo della Libia, farà rotta verso Ancona anche la Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Medici senza frontiere, che trasporta 73 persone, tra cui 16 minori non accompagnati, che viaggiavano su un gommone instabile e sovraffollato.

Le Ong scrivono al Viminale

“Il porto è 1.575 km distante dall'area di operazioni, a 4 giorni di navigazione. Le previsioni meteo sono in peggioramento da domenica notte, esponendo i naufraghi a forti venti ed a mare agitato”, lamenta Sos Mediterranee.

"In base alle leggi internazionali marittime, l'Italia dovrebbe assegnare il luogo sicuro più vicino alla Geo Barents, mentre per raggiungere Ancona ci vorranno almeno 3 giorni e mezzo e le condizioni meteo sono pessime. Assegnare un porto più vicino avrebbe soprattutto un impatto positivo sulla salute fisica e mentale dei sopravvissuti a bordo. Chiediamo pertanto al Ministero dell'Interno l'assegnazione di un luogo sicuro più vicino che tenga in considerazione la posizione attuale della Geo Barents”, rincara la dose Juan Matias Gil, capomissione di Medici senza frontiere.

Cosa rischiano se cambiano approdo

Quelli di oggi, sono i primi soccorsi fatti da navi Ong dopo l'entrata in vigore del decreto legge firmato dal ministro degli Interni Matteo Piantedosi, il 3 gennaio. In caso di violazioni, le organizzazioni rischiano multe da 10mila a 50mila euro, il fermo amministrativo per due mesi della nave fino alla confisca nel caso di reiterazione della condotta.

Una strategia che rende sensibilmente più costosi gli interventi delle Ong - per le spese di carburante in primis - e meno efficienti, visto che le navi, ora, non possono fare soccorsi multipli restando in zona dopo i primi interventi, ma devono immediatamente dirigersi verso il luogo di sbarco assegnato.