Ancona, l’odissea di un pensionato malato. Burocrazia e sprechi per un ricovero

Trasferito dall’ospedale di Pesaro a Torrette tra mille problemi

Un'ambulanza

Un'ambulanza

Ancona, 2 settembre 2018 - L’odissea di un pensionato ammalato e lo spreco di risorse pubbliche. Nel mezzo una serie di incomprensioni tra enti che rendono tutti, più o meno, felici e contenti. Alla fine nessun problema risolto e un’operazione costata alcune centinaia di euro. La storia che raccontiamo parte da un fatto drammatico, ossia da una grave patologia che ha colpito un uomo di 88 anni che l’altro ieri si trovava ricoverato all’ospedale di Pesaro. Il suo problema sanitario, secondo un briefing tra esperti, non poteva che essere affrontato all’ospedale regionale di Torrette che dispone di strutture operative all’avanguardia. Nello specifico si trattava di una problematica che richiedeva l’intervento dell’unità di chirurgia vascolare, uno dei fiori all’occhiello della sanità non solo anconetana e regionale.

Sta di fatto che si decide di trasferire d’urgenza il paziente dall’ospedale di Pesaro a quello di Torrette e per farlo viene chiamato uno dei due elicotteri del 118 per i soccorsi sul territorio. L’equipaggio dell’elisoccorso atterra, si prende carico del paziente e lo trasferisce ad Ancona. Ad attenderlo un gruppo di medici per una valutazione primaria. Tra loro, ovviamente, un chirurgo vascolare che, analizzate le condizioni e la diagnosi del pensionato, afferma che l’uomo non può essere operato e dunque, in pratica, è stato inutile portarlo a Torrette.

Non entriamo nel merito della discussione medico-ospedaliera, sta di fatto che a quel punto il poveretto resta in bilico: che fare? Da regolamento, l’elicottero non può essere impegnato per un nuovo trasferimento all’ospedale di Pesaro, quindi si è pensato ad un trasferimento via ambulanza, ma per farlo serve un’ambulanza dotata almeno di un infermiere: due semplici militi, non abilitati a determinate terapie, non bastano. Purtroppo non c’era personale ‘sacrificabile’ per accompagnare l’ammalato.

Ognuno degli attori coinvolti in questo piccolo, ma emblematico caso, ha iniziato a ragionare, senza però coordinarsi tra loro. Sicché la direzione medica ha iniziato a pensare e poi ad applicare l’idea di trattenere il paziente ad Ancona ricoverandolo in uno dei reparti dell’ospedale che disponesse di un posto letto libero. E così è andata. In serata, tuttavia, al pronto soccorso si è presentato un equipaggio di soccorso in ambulanza da Pesaro, con a bordo un infermiere. A quel punto però l’88enne era stato ricoverato e non era dismissibile, così l’ambulanza è tornata a vuota all’ospedale di Pesaro. Una serie di errori pagati a caro prezzo a livello di costi.