"Oliveti, mais e girasoli: situazione drammatica"

L’imprenditore agricolo Lorenzo Mosci di San Marcello mostra i danni alle colture "La grandinata di qualche giorno fa ha poi solo peggiorato ciò che è già grave"

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di Sara Ferreri

"La nostra campagna ha sete, la situazione è davvero drammatica e come se non bastasse la siccità, è arrivata anche la grandine appena due settimane fa a rovinare il raccolto: in alcuni oliveti l’80 per cento dei frutti sono caduti a terra, il resto è ammaccato". Così l’imprenditore agricolo Lorenzo Mosci che ha diversi oliveti e un frantoio a San Marcello e diversi campi coltivati a vite e girasole. "La situazione per gli olivi – sottolinea Mosci – è critica perché la siccità attuale arriva dopo che a maggio i primi venti caldi con temperature elevate rispetto alla stagione avevano in parte vanificato la buona fioritura precedente. Ora, se la mancanza d’acqua dovesse perdurare, con lo stress a cui sono sottoposte le piante, prevedo un 30-40 per cento in meno di raccolta. Servirebbero di qui a breve piogge abbondanti per almeno 3 o 4 giorni. Ciò favorirebbe la mosca ma quella si riesce a combattere, mentre contro la siccità assistiamo a una situazione che peggiora ogni anno e contro cui abbiamo davvero poche armi". L’olivo è notoriamente una coltura che si può effettuare "in asciutto" con esiti produttivi anche positivi, ma i cambiamenti climatici degli ultimi anni stanno pregiudicando la sua resistenza al clima arido. Il caldo e il forte stress idrico, autentica siccità, a cui sono sottoposte le piante sono fattori di rischio per lo sviluppo e la maturazione dei frutti non solo sulla campagna in corso ma anche per le prossime. "La bomba d’acqua di due settimane fa è stata solo dannosa – rimarca Mosci – sono caduti appena 18 millimetri di pioggia e la siccità continua a mettere a dura prova le colture. La grandinata ha danneggiato gli oliveti e anche i girasoli già messi a dura prova dalla carenza idrica. Al di là della grandine che per fortuna ha colpito solo alcune zone, le olive con questa siccità non crescono e ad oggi prevedo una resa minore del 40 per cento rispetto alla media degli ultimi anni".

Tra le colture più colpite il girasole: Mosci mostra il frutto danneggiato dalla grandinata e dalla carenza idrica: "Fortunatamente siamo avanti con la maturazione ma anche per il girasole prevediamo un calo del 20 per cento rispetto alla media degli ultimi anni". Ma serve acqua anche alle viti che essendo più in profondità soffrono meno, come mostra l’imprenditore Mosci. Ma come si può evitare che ogni anno la conta dei danni della siccità si ripeta? "Possiamo solo stare attenti agli sprechi d’acqua – spiega – I cambiamenti climatici stanno incidendo profondamente sull’agricoltura che ha bisogno di pioggia. L’irrigazione con il pozzo non ha lo stesso beneficio della pioggia: l’acqua a 14 gradi, mentre la temperatura esterna supera i 30 non è così buona per le colture".