Omicidio di Ancona, Tagliata era lucido e spietato quando uccise i genitori di lei

Le motivazioni del Gup nella condanna a 20 anni di Antonio. “Azione programmata per ucciderli”

Il 18enne Antonio Tagliata

Il 18enne Antonio Tagliata

Ancona, 20 marzo 2017 - Non era confuso ma ‘lucido’, spietato e quasi irridente nei confronti delle vittime Antonio Tagliata, quando, il 7 novembre 2015, uccise ad Ancona a colpi di pistola i genitori dell’ex fidanzata minorenne, Fabio Giacconi e Roberta Pierini. Lo scrive il Gup di Ancona Antonella Marrone nella motivazione della sentenza di condanna a 20 anni di carcere per il duplice omicidio premeditato. La ragazza è stata condannata in appello a 16 anni per concorso.

Il giudice non ha riconosciuto a Tagliata la seminfermità mentale riscontrata dal perito, sottoscrivendo invece la natura «programmata» dei delitti commessi a casa delle vittime in presenza dell’ex fidanzata. «Con fredda determinazione - scrive il Gup - realizza il proposito di liberarsi di coloro che ostacolavano il rapporto con la fidanzata. Non agisce in preda al panico».

E ancora, «ogni colpo è mirato e sette su nove centrano parti vitali; spara a distanza ravvicinata e non si ferma neppure quando le persone offese sono già a terra, incurante delle grida di dolore e delle richieste d’aiuto (che pure ha modo di percepire e riferire ai suoi familiari, quasi ridendoci su); poi scappa con la fidanzata». Intercettato mentre parlava con la madre, Antonio disse sorridendo di Giacconi: “Urlava come una gallinella”.