Omicidio Jesi, Italo Giuliani. "Mia moglie uccisa accanto a me. Mi sento un miracolato"

Il sopravvissuto rivive la follia omicida del vicino di casa

Italo Giuliani nella sua casa di Jesi con il nostro cronista

Italo Giuliani nella sua casa di Jesi con il nostro cronista

Jesi (Ancona), 1 agosto 2020 - "Scusate il ritardo, più veloce di così non riesco a camminare". Italo Giuliani arriva con qualche minuto di ritardo all’appuntamento davanti casa sua a Jesi. "Sono appena stato in banca, mi hanno bloccato tutti i conti correnti, ho dovuto spiegare che certe operazioni devo continuare a farle, non posso fare diversamente".

Deambulare ancora incerto, uno stanco sorriso, un fisico ancora debilitato. E il bisogno di ritrovare le piccole certezze di ogni giorno, la quotidianità spazzata via in pochi drammatici minuti in un tragico mattino di inizio luglio. Italo Giuliani rivive la sua drammatica esperienza: il 3 luglio scorso, alle 5.30, lui e sua moglie erano stati svegliati di soprassalto dal rumore del vetro della stanza da pranzo infranto dal giovane vicino di casa che si era introdotto nell’appartamento al primo piano di via Saveri abitato dalla coppia. Inutile il tentativo dei coniugi Giuliani di opporsi alla furia omicida del 25enne sofferente di evidenti problemi psichiatrici.

Il ragazzo aveva colpito alla gola, ferendola a morte, la moglie, Fiorella Scarponi 69 anni, e ferito al volto e ad una gamba il marito Italo Giuliani, 72 anni volto conosciuto dello sport regionale e storico presidente della società sportiva polivalente Libertas Jesi. «Sotto l’aspetto fisico comincio a stare meglio – racconta Giuliani – ho seguito il funerale di mia moglie seduto su una carrozzella, da qualche giorno ho ripreso a camminare, ci vorrà ancora del tempo ma sto migliorando, moralmente mi sento ancora a pezzi". Cinquanta anni di matrimonio da festeggiare l’anno prossimo, verosimilmente con uno dei tanti viaggi intorno al mondo che la famiglia Giuliani si era concessa dopo la pensione di Italo, ex bancario alla vecchia Banca Nazionale dell’Agricoltura.

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"Come un incubo rivedo davanti agli occhi quelle scene orribili, io a terra tempestato di calci, impossibilitato a difendermi, il tonfo del corpo di mia moglie che cade a terra, convinto in quel momento che fosse solo svenuta. Io invece sono stato miracolato, stavo per essere colpito al volto con la stessa scheggia di vetro che aveva ucciso mia moglie, con le ultime forze sono riuscito ad afferrargli il polso, lui ha lasciato per un momento la presa, ero allo stremo, qualche secondo e sarebbe stata la fine anche per me".

Il ricovero in ospedale, venti punti esterni, altrettanti interni sul viso, una mandibola fratturata, un insopportabile dolore alla schiena. "Poteva andare peggio, per il momento non mi opero, ci vorrà del tempo, mi hanno detto che la mandibola andrà a posto, per la schiena faccio tre sedute di terapia a settimana. Nei limiti del possibile provo ad ridurre al minimo le medicine, ‘sei forte e devi farti forza da solo’ scherzava spesso mia moglie".

Il mondo dello sport le è rimasto sempre vicino: "Un grande conforto e una grande commozione vedere al funerale di Fiorella le ragazze della squadra di pallavolo, quelli del taekwondo, le ragazze della ginnastica artistica mi hanno mandato un messaggio: ‘torna presto presidente, senza te non possiamo andare avanti’". Basterà tanto affetto per lenire il dolore per una vita distrutta e per un’altra segnata tanto duramente? "Ho tre figlie, una vive a Londra, non mi hanno lasciato un momento solo, mi hanno dato tutto l’aiuto possibile, non solo sotto l’aspetto morale, erano e sono il nostro orgoglio, mia moglie ne sarebbe fiera".

Continuare da solo non sarà facile ma Italo Giuliani una certezza l’avrà per sempre, tante persone intorno che gli vogliono bene. "Mi chiedo come possano succedere certe cose, come sia possibile in una società moderna come la nostra, mi chiedo chi deve vigilare, chi deve prendere decisioni. Perché davanti a fatti come quello successo a noi, i cittadini saranno sempre inermi".