
Ospedale, emergenza medici Ma 500 infermieri e operatori rischiano di scadere e sparire
Accordo sulle stabilizzazioni dei contratti a tempo degli infermieri, ennesima fumata nera dopo l’incontro di ieri tra azienda e rappresentanza sindacale unitaria. Una partita lunga e delicata che non sta portando ad alcun risultato. O meglio, un risultato ci sarebbe anche: il 30 giugno circa 500 contratti a tempo determinato, rinnovati ogni due mesi, scadranno e per quella data le richieste di stabilizzazione saranno inferiori.
È sempre di più frequente, infatti, registrare dimissioni da parte di personale del comparto (infermieri, oss ecc.) che non è più disposto ad accettare una precarizzazione costante. La convocazione delle parti, due mesi fa, da parte del prefetto ha consentito la ripresa del dialogo tra vertici aziendali e rappresentanti dei lavoratori, ma di risultati se ne stanno vedendo pochi. Le due parti, la direzione in particolare, non sembra disponibile a cedere su diversi punti e quindi l’emorragia di personale nella principale azienda ospedaliera delle Marche prosegue senza sosta.
Nell’incontro di ieri, stando a fonti ospedaliere, sono stati affrontati anche altri punti importanti, tra cui il piano delle ferie estive, per cui è stata chiesta un’ulteriore verifica, il rinnovo del contratto integrativo collettivo e soprattutto il discorso della libera professione per il personale del comparto. A Torrette, come altrove, i medici sono obbligati a svolgere la cosiddetta intramoenia, mentre per gli infermieri, ad esempio, è facoltativa. La trattativa tra le parti verte proprio sul compenso delle prestazioni ferme a tariffe che i sindacati chiedono di aggiornare: 43 euro all’ora per il personale di sala operatoria e quello impegnato in equipe, 38 euro per il personale di supporto ambulatoriale. L’rsu avrebbe chiesto alla controparte trattante di elevare le quote e di inserire nella quota massima attribuita anche il personale tecnico-amministrativo. Dopo svariate ore di confronto le parti si sono aggiornate alle prossime settimane, tenendo conto la scadenza dei rinnovi dei contratti alla fine di giugno.
Un quadro molto complicato che si inserisce all’interno di una struttura generale che vede grosse carenze di personale in tutti i reparti, non solo di infermieri, oss, ausiliari e tecnici, ma anche di medici. A proposito di contratti a tempo, la palma del reparto con più frequenza di tempi determinati è sicuramente il pronto soccorso: su 60 infermieri ben 18 sono rinnovati periodicamente.