Ospedale, mancano i medici: tornano le proteste

All’Urbani non esiste l’endocrinologo e permangono i problemi a cardiologia e oncologia. "Al Pronto soccorso sono rimasti in sette"

Ospedale, mancano i medici: tornano le proteste

L’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale Urbani di Jesi

"L’ospedale Carlo Urbani ormai da mesi è privo della di figura dell’endocrinologo. Anche per un semplice certificato di esenzione oltrechè per dei controlli ti mandano se ti va bene ad Ancona, ma non tutti abbiamo l’auto per spostarci con facilità".

A segnalare il nodo è una lettrice che "da quattro mesi" non riesce a prenotare la visita con un endocrinologo qualsiasi nella sua città. "Mi dicono che l’endocrinologo al Carlo Urbani non c’è più e non si sa se e quando questa figura verrà reintrodotta. Lo trovo assurdo" lamenta la donna. "Stiamo provvedendo a coprire tutte le carenze – rassicura il direttore dell’Ast Ancona Giovanni Stroppa - e lo faremo anche con questa. Il concorso è stato espletato e siamo al lavoro per attingere il professionista da assumere. Dovremmo riuscire a sanare anche questa carenza in tempi piuttosto rapidi".

Sono diversi i medici che mancano all’appello all’ospedale Carlo Urbani in primis nel reparto di oncologia dove i tempi di presa in carico sono fondamentali, ma anche in cardiologia. "Oltre all’endocrinologo – rimarca il coordinatore del Tribunale del Malato Pasquale Liguori - mancano due medici in cardiologia e altrettanti in oncologia. Da tempo sollecitiamo assunzioni attese da tempo nel frattempo le liste di attesa si allungano e i pazienti se trovano posto vengono inviati in altre strutture anche fuori provincia. In particolare l’oncologia ha bisogno di risorse urgenti per riuscire ad avere una reale presa in carico dei pazienti malati di tumore".

Nei mesi scorsi l’opposizione, in particolare Giancarlo Catani di Patto per Jesi aveva chiesto un consiglio comunale aperto sul tema sanità dopochè è stato reso noto il tetto di spesa per l’Ast Ancona: dei 9 milioni stanziati in tutta la Regione appena il 2% agli ospedali della provincia di Ancona.

Una richiesta quella di analizzare le criticità della sanità jesina che era stata accolta dal sindaco Fiordelmondo con un tavolo ad hoc a cui partecipano anche i professionisti, riunitosi l’ultima volta prima dell’estate. Personale ridotto all’osso anche al pronto soccorso dell’Urbani dove in questi periodi di grande afa continuano ad arrivare anziani disidratati. Sono sette i medici rimasti in organico e con il piano ferie da garantire si lavora anche con doppi turni. Nuvole dense poi si addensano all’orizzonte perché dei sette medici oggi presenti, cinque sono vicini alla pensione e dovrebbero uscire nell’arco di uno, massimo due anni.

Sara Ferreri