MARINA VERDENELLI
Cronaca

"Ostaggio" di cinque bulli terribili. Non voleva più uscire di casa: il questore li ammonisce tutti

Un ragazzo di Ancona aveva smesso di fare qualsiasi cosa, anche di andare a scuola e fare sport. Ha raccontato tutto alla polizia che ha iniziato ad indagare. I coetanei si sono resi conto di ciò che facevano.

La vicenda del ragazzo anconetano è stata seguita dalla polizia. Il provvedimento cautelare alla fine della fase istruttoria

La vicenda del ragazzo anconetano è stata seguita dalla polizia. Il provvedimento cautelare alla fine della fase istruttoria

Una vita rovinata nel fiore della gioventù. Un terrore che lo predeva allo stomaco ogni mattina al risveglio. Così forte e prepotente da togliergli la voglia di vivere, di frequentare altre persone, di uscire e fare sport, andare a scuola, confrontarsi con gli altri. Marco, nome di fantasia aveva smesso di fare qualsiasi cosa, perchè vittima delle angherie di alcuni bulletti di quartiere: non frequentava più le lezioni a scuola, aveva smesso di fare attività sportiva e viveva nel terrore di uscire di casa per paura di ritrovarsi davanti quei coetanei che lo vessavano. Finchè non ha deciso di raccontare tutto alle forze di polizia che hanno avviato accertamenti. Mettendo innanzitutto al riparo da ulteriori vessazioni il ragazzo che appariva già prostrato per una situazione assurda.

Al termine della fase istruttoria, il questore di Ancona Cesare Capocasa ha emesso nei confronti di cinque ragazzi altrettante misure di prevenzione: ammonimenti per atti di bullismo nei confronti del coetaneo.

Senza capire la gravità di quei comportamenti, i cinque lo vessavano prendendolo in giro e minacciandolo in maniera progressivamente sempre più gravi: "stai attento ad uscire di casa" o "ti veniamo a cercare e se ti troviamo non ne esci vivo", gli dicevano. I bulli, che lo attendevano spesso fuori dalla scuola, lo insultavano e strattonavano, aveva reso la vita impossibile al giovane che era arrivato a non uscire più di casa.

I poliziotti hanno esaminato le chat di messaggistica, con foto e video utilizzati per schernire la vittima, ricostruendo un quadro che palesava condotte di vessazioni proseguite per diverse settimane. All’esito dell’istruttoria è emersa la posizione dei cinque bulli che, forti del branco che avevano costruito, pensavano di non essere individuati. Il Questore ha emesso nei confronti deli autori provvedimenti di ammonimento e, solo a seguito della notifica della misura, i cinque hanno capito la gravità delle loro azioni e la rilevanza penale. La facilità con cui si prendevano gioco del loro coetaneo era tale che non pensavano minimamente a ciò che stavano facendo. Si facevano forza con il branco e credevano di essere intoccabili.

Proprio ieri si è celebrata la giornata mondiale per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo: per queste condotte, che vanno dalle minacce e diffamazione fino al revenge porn, ricorda la Polizia, è possibile richiedere l’ammonimento del questore su istanza della vittima; e segnalare episodi di bullismo o cyberbullismo di cui si è vittime o ai quali si assiste recandosi presso un Ufficio di Polizia o, in alternativa, anche inviando una segnalazione tramite l’Applicazione Youpol (scaricabile e gratuita) su smartphone tramite PlayStore e AppleStore alla sezione "Nuova segnalazione".