MARINA VERDENELLI
Cronaca

Ancona, l’osteopata faceva miracoli: l’ozono anche per gonfiare i seni

Farmaci a base di alghe per guarire da infezioni, trasfusioni di sangue per problemi psicologici: condannato a 3 anni e assolto dai reati più gravi

Cadute le accuse più gravi per l’osteopata

Cadute le accuse più gravi per l’osteopata

Ancona, 25 ottobre 2024 – La sua competenza era quella di un fisioterapista che però si sarebbe spinto oltre prescrivendo cure e farmaci che solo un medico avrebbe potuto fare. Nel lungo capo di imputazione erano finite diverse contestazioni ad un 59enne fabrianese come iniezioni di ozono per avere un seno più grande, trasfusioni di sangue per curare problemi psicologici, un farmaco a base di alghe per guarire da infezioni.

C’era di tutto nelle presunte cure che l’osteopata avrebbe fatto a numerosi pazienti che si rivolgevano ai suoi ambulatori, non solo nella città della carta ma sparsi in tutta la provincia dorica. Un quadro accusatorio che si è di gran lunga ridotto nel corso del processo, dibattuto al tribunale di Ancona e dove mercoledì scorso è arrivata la condanna a 3 anni e 2 mesi per l’imputato, difeso dagli avvocati Marco Angelini e Andrea Migliarini, 6.600 euro di multa e un anno di divieto alla professione (a sentenza definitiva).

Le accuse

All’osteopata sono stati riconosciuti solo due reati, l’esercizio abusivo della professione medica e la somministrazione di medicinali imperfetti (perché l’ozono non sarebbe stato di ottima qualità).

Assolto dal collegio penale, presieduto dal giudice Roberto Evangelisti, perché il fatto non sussiste, dalle accuse più gravi quali l’omicidio colposo, la violenza sessuale aggravata e la somministrazioni di sostanze stupefacenti (droga dello stupro).

La morte sospetta

Le indagini erano iniziate dopo la morte di una paziente, avvenuta il 18 febbraio del 2021, affetta da un tumore all’intestino. Secondo l’accusa avrebbe smesso le cure consigliate da medici oncologi per fare quelle suggerite dall’osteopata.

I carabinieri di Fabriano ci avevano voluto vedere chiaro. L’anziana, 91 anni, riportava sempre l’accusa, sarebbe stata curata con dieci iniezioni all’ozono e per seguire i suggerimenti del fisioterapista avrebbe rifiutato anche una operazione.

Così era stata avviata un’inchiesta e a ottobre del 2022 il gip del tribunale di Ancona, su richiesta della procura, aveva interdetto dalla professione il fisioterapista per un anno (la misura poi è scaduta). L’indagine dei militari aveva portato alla contestazione di gravi accuse contro l’osteopata che ha sempre respinto le accuse, dando la massima collaborazione agli inquirenti e ammettendo solo, sentito nel processo, di avere fatte alcune iniezioni.

Le parole dei legali

Almeno 14 le persone trattate dal finto medico, nel corso del 2021, a cui l’indagine dei carabinieri era risalita ma solo in tre si sono costituite parte civile per poi uscire dal procedimento essendo state risarcite. “Finalmente il tribunale ha fatto emergere la verità prosciogliendo il nostro assistito dalle accuse più infamanti - commentano gli avvocato Migliarini e Angelini - e facendo emergere la oggettiva, quanto preoccupante, superficialità della metodologia d’indagine. Basti pensare all’accusa di omicidio, ascritta senza alcun referto medico che lo comprovasse. La condanna per i reati minori è sproporzionata, interporremo appello conosciuta la motivazione. Resta l’amarezza per un castello di accuse infondate che hanno causato un danno devastante all’uomo e al professionista”.