Bimba uccisa dal padre, la nonna paterna: "Era depresso, temevo il suicidio"

La madre di Luca Giustini aveva incontrato il figlio la mattina prima della tragedia: "Era come se fosse venuto a dirmi addio, abbiamo pregato insieme". Il parroco: "Io non giudico. Perdonare? Certo, ma forse questo non è il momento di parlarne". Trenitalia: "Dipendente irreprensibile" FOTO La tragedia di Collemarino

Ancona, la palazzina di Collemarino dove il padre ha ucciso la figlia di 18 mesi (Foto Ansa)

Ancona, la palazzina di Collemarino dove il padre ha ucciso la figlia di 18 mesi (Foto Ansa)

Ancona, 18 agosto 2014 - "Stava male da tempo, era depresso e piangeva". Questa la descrizione che Brunella Michelini, la madre, fa di Luca Giustini, il ferroviere 34enne che ieri pomeriggio ha ucciso a coltellate la figlioletta Alessia, di appena 18 mesi (foto). La donna, nonna paterna della piccola vittima, lo aveva incontrato ieri mattina, a poche ore dalla tragedia.  "Era come se fosse venuto a dirmi addio, abbiamo pregato insieme. Gli ho detto 'Luca, che hai? Devi farti vedere da un dottore'. Avevo paura che potesse tentare il suicidio, mai avrei immaginato cosa sarebbe successo"

Il parroco della chiesa San Pio X di Collemarino, invece, non ha voglia di commentare il terribile accaduto. "Io non giudico", dice, e si fa forza, richiamando una frase del Vangelo citata da papa Bergoglio: "Non giudicate se non volete essere giudicati". Don Claudio ha celebrato nel 2007 le nozze tra Luca e la moglie Sara Bedini, 32 anni, infermiera, poi ha tenuto a battesimo le due bambine. Non ha mai saputo di problemi, né di dissapori familiari. Ieri è stato testimone della tragedia: "Ho sentito delle urla, ma all'inizio ho pensato a un litigio. Poi ho saputo cosa era successo". Oggi ha avuto modo di confortare vari parrocchiani: si è deciso di sospendere la festa della parrocchia in programma per giovedì in segno di lutto. "Qualcuno è venuto da me e mi ha detto 'da ieri non faccio che piangere' e piangeva ancora - racconta -. Qualcun altro mi ha detto 'se mi spieghi perchè tutto questo è successo, torno a sentire la messa'". Ma lo stesso don Claudio non ha risposte preconfezionate da offrire. "Cosa posso dire? - si interroga - Parlare di perdono? Certo, ma forse adesso non è il momento". Ora si accinge a celebrare quello che è probabilmente il funerale più difficile della sua vita, quando, una volta effettuata l'autopsia, la piccola salma sarà restituita ai familiari. L'arcivescovo di Ancona monignor Edoardo Menichelli ha chiesto di essere informato.

 

Trenitalia: "Dipendente irreprensibile"

Un dipendente "irreprensibile", condotta lavorativa "ottima", comportamento "adeguato". Così la direzione regionale di Trenitalia descrive Luca Giustini, che era stato assunto nel 2004, e dal 2006 lavorava come macchinista. Nessuna evidenza dai controlli, anche psicoattitudinali, e per accertare l'eventuale uso di droghe o alcol, cui periodicamente è sottoposto il personale. Ieri Giustini aveva finito il suo turno alle 9, dopo aver fatto la tratta Foligno- Ancona. Aveva dormito nella città umbra ed era poi tornato nel capoluogo marchigiano. Dalla registrazione sulla zona tachigrafica, in pratica la 'scatola nera' del treno, relativa al percorso fatto ieri dal macchinista, non è emersa alcuna irregolarità. La zona tachigrafica fornisce elementi utili, in caso di responsabilità del personale di macchina, riguardo a velocità, spazio percorso, tempo, e tutti gli eventi riguardanti la ripetizione dei segnali. L'ultimo viaggio fatto da Giustini, insomma, era assolutamente regolare, nulla che lasciasse percepire l'esplosione di ieri.