RAIMONDO MONTESI
Cronaca

Panico e la sfida ai ragazzi: "Scrivere in modo oggettivo un fatto che hanno a cuore"

Tra le realtà più legate al territorio regionale c’è sicuramente la TreValli Cooperlat, e quindi non sorprende il sostegno dato...

Tra le realtà più legate al territorio regionale c’è sicuramente la TreValli Cooperlat, e quindi non sorprende il sostegno dato...

Tra le realtà più legate al territorio regionale c’è sicuramente la TreValli Cooperlat, e quindi non sorprende il sostegno dato...

Tra le realtà più legate al territorio regionale c’è sicuramente la TreValli Cooperlat, e quindi non sorprende il sostegno dato al mondo della scuola.

Milvia Panico, Direttrice Marketing, osserva che "un tempo il giornale entrava in tutte le case, era un rito quotidiano, tutti ne portavano una copia in borsa o sottobraccio. Si leggeva in treno, in spiaggia, nei bar, oggi invece si guarda lo smartphone. Trovo quindi che ‘Cronisti in classe’ sia un progetto di grande valore, che spero porti i più giovani a comprendere che il quotidiano non è un retaggio del passato ma un patrimonio vivo, che appartiene anche a loro".

E’ favorevole ad arricchire la formazione dei ragazzi con attività extracurriculari?

"Certamente. La scuola è un fondamentale contesto di raccordo tra formazione, impresa e società: i ragazzi possono apprendere e sperimentare in un ambiente protetto, fare un po’ di ‘prove generali’ per la vita che li aspetta al di fuori. Non c’è un’età giusta per cominciare, l’importante è proporre attività e contenuti in maniera adeguata".

Che argomenti consiglierebbe di affrontare ai ragazzi?

"Li sfiderei a scrivere di un fatto o un avvenimento che li ha particolarmente colpiti, provando a riportare quanto accaduto in maniera oggettiva: senza interferenze e senza esprimere giudizi, prendendo la giusta distanza dalle cose, come fanno i reporter più seri e professionali".

Per voi quanto conta la comunicazione, che è poi anche il modo per far conoscere i valori che ispirano la vostra attività?

"La nostra è una società cooperativa, dunque la comunicazione, così come lo scambio e la condivisione, sono per noi pilastri identitari, non solo funzionali. Tradizione, territorio, qualità e innovazione sono i valori che ci guidano e che trasmettiamo. Inoltre, operiamo in un settore, quello agroalimentare, non solo strategico per il Paese ma anche altamente sensibile rispetto al pubblico a cui si rivolge: per noi il consumatore non è semplicemente un cliente da servire, è un interlocutore fondamentale, che vuole e deve sapere cosa porta sulla propria tavola".

I media digitali stanno soppiantando la stampa ‘tradizionale’. Pensa che ciò comporti dei rischi?

"La digitalizzazione è un fenomeno inarrestabile e in qualche modo anche necessario, soprattutto in una prospettiva più democratica dell’informazione; purtroppo, il rovescio di questa innovazione è la moltiplicazione di notizie effettivamente non sempre vere o verificate. Di fronte a queste dinamiche il ruolo del giornalista è imprescindibile, soprattutto quale garante della qualità e veridicità delle fonti".