Pavel è in battaglia da 86 giorni "Speriamo di poterlo riabbracciare"

Il 24enne ogni tanto contatta il padre che vive a Senigallia: "E’ molto provato, sono mesi di vere preoccupazioni"

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Pavel ancora in battaglia, il papà: "È molto provato". Dall’inizio della guerra, Pavel, il 24enne in prima linea in Ucraina, combatte per la libertà mentre suo padre Claudio Quaglia, l’interprete senigalliese che per anni ha lavorato in Russia dove ha conosciuto la mamma di suo figlio, vive nel terrore di non rivederlo mai più. I contatti avvengono attraverso il cellulare o per interposta persona. Quasi ogni giorno Pavel contatta qualcuno vicino a sua madre per rassicurarla sulle sue condizioni di salute. Sono trascorsi 86 giorni da quando suo figlio combatte in Ucraina: "È provato – spiega il papà – la scorsa settimana il suo gruppo ha perso circa trenta persone, vedere morire uomini che da mesi sono la tua famiglia è duro da superare". Insieme ad altri soldati si sposta continuamente: "Si trova vicino a Mikolaiv dove sta mettendo a posto degli aerei perché sono arrivati dei ricambi dalla Polonia e dalla Repubblica Ceca" prosegue Quaglia.

Durante i primi giorni di guerra Claudio ha ricevuto la vicinanza dei social dove raccontava le difficoltà affrontate dal figlio e da lui stesso nell’attesa di avere informazioni: ha trascorso anche tre giorni senza sapere nulla di suo figlio, poi è arrivata la tanto attesa chiamata. "Stanno attendendo delle armi per poi organizzare una controffensiva – prosegue Quaglia – ma non posso dire molto, le informazioni che ho sono poche perché il pericolo che possano essere rintracciati è sempre presente". Suo figlio ha annunciato delle novità che presto potrà divulgare, la speranza di Claudio e quella di tutti è che possa trattarsi di notizie positive. "L’attesa è sempre lunga e difficile – conclude Quaglia – sono mesi di preoccupazioni, minuto per minuto, a certe cose non ci si può abituare, il pensiero su Pavel è fisso e costante".