"Pensare che si paga la tassa per l’Esino"

"Ho sentito un gran rumore e uno strano scricchiolio di legno, solo con la luce del sole ho scoperto una cosa mai vista da quando sono qui: l’area attorno al Sanguerone che era strapiena di vegetazione si era trasformata in un mare di fango". A parlare è Ivano Tragliani abita poco distante dal ponte IV novembre che giovedì sera in due punti ha ceduto sovrastato da enormi mulinelli e dalla potenza della massa d’acqua. "Da decenni non vedevo l’argine del fiume – spiega Tragliani – eppure qui si paga la cosiddetta tassa Esino quella per cui il consorzio dovrebbe ripulire i fiumi e togliere la vegetazione che impedisce il deflusso delle acque. Ma qui non si vede nulla. Ricordo che i contadini proprio all’inizio di settembre pulivano i fossi dove terminavano i loro terreni e usavano il legname per scaldarsi d’inverno e le foglie per alimentare gli animali così da fare in modo che il fieno durasse di più. Un’azione – spiega ancora Tragliani - che consentiva una sistematica pulizia delle zone a ridosso dei corsi d’acqua. Sono ormai anziano e non ricordo un fenomeno di questa portata".

sa.fe.