"Per favore riportateci il nostro piccolo Mattia"

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"Da due giorni non dormiamo e non mangiamo. L’attesa ti logora, non sapere è pesante, forse peggio della mancanza. L’appello ai soccorritori è trovatelo, ridatecelo. Vorrei ribaltare il mondo, ma non posso. È un ragazzino dolce, affettuoso. È mio nipote, gli voglio bene come un figlio". Se Alessandro Fontana, lo zio, potesse, farebbe di tutto pur di ritrovare vivo Mattia Luconi, 8 anni, uno dei due dispersi dall’alluvione del Nevola. È una corsa contro il tempo disperata, ma la luce che emana il piccolo alimenta la flebile fiammella della speranza. I sommozzatori dei vigili del fuoco, gli alpini e una parata di volontari scandagliano ogni angolo del fiume da più di 48 ore alla ricerca del bimbo strappato dalla corrente alle braccia della madre Maria Silvia Mereu. Lei è ancora ricoverata all’ospedale di Senigallia. Con sé ha vicina la sorella Caterina: "Certo che speriamo di rivederlo – dice -, la speranza è l’ultima a morire e se ha un figlio può capirlo. Cosa mi dice Maria Silvia? Lei spera che le riportino suo figlio. E lo speriamo tutti".

Ma al momento, oltre alla farmacista di Barbara, soltanto l’auto è stata ritrovata sotto un ponte a Castelleone, a circa sei chilometri dalla frazione di Ripalta, dove lei e Mattia sono stati travolti giovedì sera. La comunità di San Lorenzo in Campo dove vivevano, le altre limitrofe e in generale tutta Italia pregano e sperano per il bimbo.

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