REDAZIONE ANCONA

Piano antenne: verso l’intesa con le aziende

L’amministrazione comunale ha individuato dieci zone disponibili rispetto alle venti richieste. Un dimezzamento che potrebbe convincere tutti

Sono già venti le richieste per realizzare nuovi impianti

Sono già venti le richieste per realizzare nuovi impianti

Provare a ridurre il numero di nuovi impianti dedicati alla telefonia mobile e mitigare l’impatto sulla città. Partendo da questi presupposti l’amministrazione comunale ha dato mandato per realizzare un progetto che portasse a una rimodulazione del "Piano antenne" già esistente. Come fare tenendo presente che, in base alle nuove normative nazionali, le società telefoniche hanno una sorta di via libera per collocare le loro mega antenne? La risposta è stata: "Dialogare". E così è stato fatto. I tecnici si sono interfacciati con le società che hanno fatto richiesta di nuovi impianti, ben venti, cercando una soluzione che possa andare bene a tutti. E il primo approccio sembra buono. Il risultato del piano messo a punto dai tecnici per l’amministrazione comunale è stato l’individuazione di dieci aree, quindi la metà rispetto alla richiesta, che permettessero di coprire il segnale delle varie compagnie in più zone della città, quelle maggiormente scoperte.

Ed ecco queli sono le aree, con terreni quasi tutti comunali o di società pubbliche, che sono state sottoposte alle aziende che sembra abbianno dato il loro assenso. Nella zona semi centrale troviamo l’ex campo Boario, il parcheggio Zannoni, lo stadio Carotti, il centro commerciale Arcobaleno e la zona dell’ospedale Urbani. Andando verso la zona industriale troviamo le zone vicine alle vie Latini, Silone e Pieralisi per poi arrivare nelle frazioni con il campo da rugby a Minonna e l’ex campo sportivo a Mazzangrugno. L’utilizzo di strutture sportive è dato dalla possibilità di collocare i ripetitori sui pali esistenti relativi all’illuminazione dei campi da gioco. Si tratterebbe di pali più resistenti che ne sostituirebbero uno già esistente che, oltre ad avere l’impianto di illuminazione ospiterebbe anche i ripetitori. In tutto dieci, rispetto alle venti richieste pervenute negli uffici comunali, un dimezzamento che si otterrebbe anche grazie all’accordo tra varie compagnie che collecherebbero i loro impianti sulle stesse infrastrutture. E in base ai calcoli dei tecnici comunali anche l’inquinamento dai campi magnettici sarebbe sotto controllo.

Insomma un passaggio chiave nel perenne scontro tra aziende di telefonia e territori che, in questo modo, potrebbero evitare proteste e ricorsi al Tar. Sempre tenendo presente che un’azienda del settore potrebbe tranquillamente andare da un privato e collocare la mega antenna in qualsiasi punto della città. "L’idea che abbiamo avuto – sottolinea il sindaco Fiordelmondo – è stata quella di governare il fenomeno aggregando la domanda per riuscire a dimnuire le infrastrutture". "L’interlocuzione con le aziende procede bene – spiega infine l’assessore Tesei –. Dobbiamo pensare all’utilità della copertura del segnale per fabbisogni come la Telemedicina, ma allo stesso tempo cerchiamo di evitare una proliferazione selvaggia".