Picchia automobilista Giovane condannato

Causa un incidente e invece di chiedere scusa prende a pugni il conducente dell’altro veicolo facendolo finire in ospedale con la figlia disabile. Il tutto guidando senza patente perché il documento gli era stato revocato da quattro anni. Con l’accusa di violenza privata, lesioni personali e guida senza patente, un 33enne è finito a processo e ieri è stato condannato ad un anno e tre mesi ma solo per i primi due reati. Per la guida senza patente è stato assolto dal giudice Carlo Cimini perché "il fatto non è più previsto come reato (penale) dalla legge". L’incidente risale al 24 gennaio del 2017 e si era verificato nelle vicinanze del viale della Vittoria. Il 33enne, originario della Calabria, era al volante di una Lancia Y quando avrebbe affiancato una Ford Focus guidata da uno jesino di 63 anni che aveva a bordo anche la figlioletta minorenne e disabile. Con una sfrontata manovra stradale gli avrebbe tagliato la strada stringendogli lo spazio e costringendolo a rallentare fino a fermarsi ma non prima di averlo urtato. Dopo lo schianto il 33enne sarebbe sceso dal veicolo e si sarebbe diretto verso l’uomo dandogli due pugni in faccia e una gomitata. Poi lo avrebbe preso a calci. Il 63enne e la figlia dovettero ricorrere alle cure del pronto soccorso. L’uomo per le lesioni riportate, aveva varie contusioni e una ferita al labbro, la figlia per per un trauma cranico dovuto all’impatto violento tra le due vetture. Per entrambi ci furono sette giorni di prognosi. Solo all’arrivo delle forze dell’ordine emerse che il 33enne aveva la patente revocata dalla motorizzazione civile di Firenze dal 2012 con una notifica fatta però nel 2013. L’imputato, arrivato ieri in tribunale scortato dalla polizia giudiziaria perché è detenuto per altra causa, era difeso dall’avvocato Giacomo Curzi. La manovra sfrontata intrapresa sarebbe scaturita per ripicca, da una precedente mancata precedenza. ma. ver.