Picchiò il figlio di Amatori L’americano patteggia 2 anni

Era accusato di lesioni gravi, la scazzottata davanti a un bar in porto

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Era uscito a bere una birra ma la serata si era conclusa male. In un bar del porto era stato preso a pugni da un amico ed era finito in ospedale in prognosi riservata. Con l’accusa di lesioni gravi ha patteggiato a due anni (pena sospesa), ieri mattina, l’americano Alek Bonikowski, 22 anni. La procura aveva chiesto per lui il giudizio immediato, chiudendo a stretto giro le indagini sull’episodio avvenuto la notte del 19 marzo scorso, quando durante una scazzottata mandò ko l’amico Emanuele Amatori, 34 anni. La vicenda scosse la città e tutta la famiglia Amatori, eredi della omonima e conosciuta agenzia marittima. Il pubblico ministero Andrea Laurino, ritenendo l’evidenza dei fatti, aveva chiesto di mandare subito a processo l’americano, senza passare per l’udienza preliminare. L’imputato, che dopo il fatto fu arrestato e finì in carcere, ha chiesto e ottenuto di patteggiare, difeso dall’avvocato Erica Micucci. Dopo una permanenza in cella per il 22enne era stata disposta una misura detentiva più leggera, era rinchiuso in una comunità di Vasto, sempre in stato detentivo. La misura però è decaduta già due settimane fa tanto che l’imputato ha già fatto ritorno nel suo paese. Dalla prigione aveva scritto e fatto avere ad Amatori una lettera di scuse su quanto accaduto quella notte perché non era sua intenzione fargli del male. I due erano usciti insieme. Amatori stava ospitando l’americano a casa sua, lo aveva conosciuto pochi giorni prima ad una cena di amici e in quella occasione il 22enne che gli aveva chiesto ospitalità per un breve periodo prima di prendere un aereo e ritornarsene nel Kansas, dove abita.

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