Pieralisi cede le quote, la fine di un’epoca

La famiglia non è più proprietaria del pacchetto di maggioranza della Maip, ceduta a un fondo della galassia De Agostini.

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Fine di un’epoca: la famiglia Pieralisi perde la maggioranza della sua storica azienda. La Pieralisi Maip che in 130 anni di storia è diventata leader mondiale nella produzione di macchine olearie e nelle tecnologie della separazione, è stata ceduta a IDeA Ccr II, fondo della galassia De Agostini (DeA Capital), nato per supportare il rilancio di imprese italiane di medie dimensioni che, pur presentando delle basi industriali solide, stanno attraversando un momento di difficoltà finanziaria. Sanate le difficoltà delle partecipate estere specie in Spagna e Grecia, ora si punta al rilancio. La famiglia Pieralisi cede così la maggioranza della sua azienda.

La famiglia Pieralisi a Jesi ha creato un piccolo impero e realizzato grandi progetti: uno dei più grandi complessi alberghieri marchigiani, il Federico II (ancora chiuso dopo il Covid ma con la previsione di riaprire a settembre) ma anche il museo multimediale ‘Stupor mundi’, donato l’anno scorso al Comune di Jesi. La famiglia comunque manterrà una partecipazione nel capitale del 49%, assicurando sostegno e dedizione. Alessandro Leopardi da un paio d’anni nel quartier generale jesino resterà Ad: "La storia di Pieralisi – commenta il cavaliere del Lavoro e ingegnere jesino Gennaro Pieralisi – affonda le sue radici nel 1888, ma è dal dopoguerra che l’attività dell’azienda si concentra sul settore dell’olio d’oliva, portando diverse innovazioni che hanno rivoluzionato il mercato stesso e facendo di Pieralisi il leader indiscusso. Oggi in tutto il mondo il 75% dell’olio di oliva è prodotto con macchine Pieralisi. Il know-how acquisito su questo mercato è stato poi trasferito in altri segmenti che utilizzano le medesime tecnologie di separazione, in particolare nel trattamento delle acque. L’operazione perfezionata oggi rappresenta un passo importante per l’azienda, per i soci storici e soprattutto per tutte le maestranze. Abbiamo diversi dipendenti di terza generazione che lavorano per la nostra azienda e io ne ricordo la prima".

"L’operazione – spiegano da IDeA CCrII – prevede un aumento di capitale di Pieralisi Maip (300 dipendenti, ndr) da parte di Idea Ccr II, per una quota del 51%, e di Frapi (holding della famiglia Pieralisi), l’immissione di risorse finanziarie per proseguire il progetto di sviluppo da parte di IDea Ccr II e di taluni coinvestitori per 15 milioni di euro e la rimodulazione della struttura finanziaria del Gruppo".

Sara Ferreri