GIUSEPPE POLI
Cronaca

Pietralacroce soffre. Vergogna Forte Altavilla. Un pezzo di storia trasformato in discarica

Nel cuore della Beverly Hills anconetana, dietro i cespugli alti due metri c’è un deposito di rifiuti: ventilatori rotti, cartelli stradali, una poltrona, un divano letto aperto e una poltroncina con tanto di svastica.

Nel cuore della Beverly Hills anconetana, dietro i cespugli alti due metri c’è un deposito di rifiuti: ventilatori rotti, cartelli stradali, una poltrona, un divano letto aperto e una poltroncina con tanto di svastica.

Nel cuore della Beverly Hills anconetana, dietro i cespugli alti due metri c’è un deposito di rifiuti: ventilatori rotti, cartelli stradali, una poltrona, un divano letto aperto e una poltroncina con tanto di svastica.

Chi l’avrebbe mai detto. Proprio lì, a due passi dalle case più belle della città, dove il metro quadro vale oro e le villette si affacciano sul mare con vista anche su Monte Dago, si nasconde una vergogna che fa male agli occhi. Un covo-discarica che sembra uscito dai quartieri più malfamati. Invece no: è Forte Altavilla, pezzo di storia di Ancona, nel cuore di Pietralacroce, la "Beverly Hills" anconetana. Per scoprirlo bisogna saperci arrivare, perché dietro i cespugli alti due metri, tra i rovi che crescono incontrollati, qualcuno ha pensato bene di trasformare un angolo di verde in un deposito di rifiuti, un covo in piena regola.

I campetti di Pietralacroce, quelli che dovrebbero essere il fiore all’occhiello dello sport di quartiere, hanno gli spogliatoi abbandonati e sprangati, ricoperti di graffiti come fosse il Bronx degli anni Settanta. Il degrado parte proprio da lì e si allarga a macchia d’olio. Appoggiato al cancello, un ventilatore rotto. Le telecamere in alto guardano chissà dove, di sicuro non nel posto giusto, viste le condizioni del luogo. Sembra che i ragazzi abbiano svuotato gli spogliatoi per arredare il loro rifugio segreto: cartelli stradali divelti, cestini dell’immondizia ribaltati, un canestro abbattuto, una poltrona di legno, una panca, persino un divano letto, aperto, naturalmente, per stare più comodi. Non mancano le tendine di bambù per creare l’angolo "living", quello "cozy" e appartato, e una poltroncina in rattan decorata – si fa per dire – con una svastica. La plastica invade la vegetazione, i cespugli, una vergogna in piena regola, che fa il paio con lo spettacolo desolante degli spogliatoi e con quello che, poco oltre, si incontra camminando verso Forte Altavilla. A destra spunta un magazzino con tutti i vetri in frantumi, coperto dalla vegetazione, roba da film horror. Intorno sfalci e rami ammucchiati senza criterio, e una pavimentazione pericolosa per chiunque si avvicini a quella struttura ridotta a fantasma urbano. Ma non è finita qui. Proseguendo si osservano le pareti della parrocchia imbrattate da scarabocchi, disegni e scritte di ogni tipo.

Pure all’ingresso del forte, sulla destra, fa bella mostra di sé un seggiolino per auto abbandonato lì come un trofeo del degrado. Il contrasto è desolante. Da una parte case di lusso, strade nuove in corso di sistemazione, ville da sogno e un Tennis Club che è rinato dalle ceneri. Dall’altra questa ferita aperta che grida vendetta in un quartiere già provato. Perché Pietralacroce, come raccontano abitanti e commercianti, sta attraversando un momento difficile: negozi che chiudono, nessun attraversamento pedonale rialzato per rallentare il traffico che viaggia veloce, troppo veloce, anche davanti alla scuola, e poi ancora via della Ferrovia costellata di buche e manutenzione del verde praticamente inesistente. Un quadro amaro per quella che dovrebbe essere tra le zone più esclusive di Ancona, ricercata proprio per la sua posizione strategica: vicina al centro ma non troppo, con vista mare e facile accesso a Portonovo, dotata di impianti sportivi di livello. Il Tennis Club è la prova che si può rinascere, e anche i due campetti verso il forte avrebbero tutte le carte in regola per diventare un gioiello. Evidentemente non basta. Il degrado avanza inesorabile anche a pochi metri dalle ville, dalla cantina che produce vini pregiati, dalla parrocchia del quartiere. Sarà anche disagio giovanile, ma Pietralacroce questo non se lo merita proprio.