Incubo nucleare, pillole di iodio a ruba anche ad Ancona: "Non servono a nulla"

Tante le richieste arrivate alle farmacie, Lorenzo Zecchini: "Non ha senso, sono semplici integratori". Il presidente dei medici di base: "Un’operazione commerciale"

Centrali nucleari in Ucraina

Centrali nucleari in Ucraina

Ancona, 9 marzo 2022 - Dall’assalto a guanti e mascherine a quello a integratori e pillole allo iodio. Pandemia e guerra sembrano aver un comune denominatore, far fare alla gente acquisti inopportuni e inutili. Prima era il zitromax e le vagonate di vitamina C, ora c’è lo iodio e ogni suo composto. La paura di una guerra nucleare ha portato anche ad Ancona alla corsa in farmacia per acquistare o anche semplicemente chiedere ai farmacisti se hanno la disponibilità delle pastiglie di ioduro di potassio, un composto utilizzato come farmaco contro l’ipertiroidismo e come fattore di protezione in caso di emissioni di radiazioni.

Leggi anche: 

Approfondisci:

Radiazioni nucleari e tumori, i medici: "Aumentare la sicurezza delle centrali ucraine"

Radiazioni nucleari e tumori, i medici: "Aumentare la sicurezza delle centrali ucraine"

Una psicosi esplosa da una settimana ormai, da quando si è verificato l’attacco alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia (senza conseguenze perché non c’è stata nessuna emissione radioattiva). Il timore per l’utilizzo di armi nucleari e la vicinanza dell’Italia al Paese in guerra con la Russia ha innescato la caccia allo iodio anti radiazione anche se nemmeno in Ucraina c’è una raccomandazione a farlo. Ne sanno qualcosa le farmacie della città. "Se le chiedono? Certamente, è una settimana che ci martellano – ammette Lorenzo Zecchini, dell’omonima farmacia di piazza Roma – abbiamo clienti che le hanno acquistate ma per lo più sono integratori che non servono a nulla. Noi lo spieghiamo a chi ci chiede ma le vogliono. Non sono farmaci, per quelli ci vuole la ricetta del medico e noi non li diamo senza. In una giornata abbiamo avuto anche una decina di richieste. E’ tutto però senza senso perché non è che prendendo questi integratori che si azzera un eventuale rischio radioattivo, è follia solo pensarlo. Se dovesse esserci una guerra nucleare le radiazioni sarebbero talmente alte che lo ioduro di potassio sarebbe solo una goccia in mezzo all’oceano. Purtroppo c’è un folle che sta causando tutto questo, non voglio nemmeno pronunciare il suo nome. I clienti prima hanno fatto scorte di vitamina C adesso vogliono lo iodio. Non protegge da rischio di leucemie che le radiazioni porterebbero perché in caso di una guerra nucleare non sarebbe solo la tiroide ad essere attaccata dalle radiazioni. Bisogna tornare tutti in sé. I costi? Non sono alti per questi integratori. Scorte? Al momento ci sono".

Le confezioni non superano importi di 20 euro. Per pastiglie di iodio di manganato i costi sarebbero anche inferiori, pochi euro per una confezione da trenta. "Non abbiamo un picco di richieste – spiega Pierfrancesco Rossi, titolare della farmacia Flaminia a Torrette – se dovesse esserci un boom si troverebbero con facilità. Non c’è carenza se servono anche all’istituto chimico farmaceutico di Firenze che approvvigiona l’esercito. In passato servivano per curare l’ipertiroidismo, le passava anche la mutua. Sono state utilizzate anche come antisettico per il cavo orale tanti anni fa. Quando c’è stato l’incidente nucleare a Chernobyl (era il 1986, ndr) erano servite per il cesio137 che si era liberato dalla combustione e aveva evitato tanti morti. Gli integratori ci sono ma sono a basso dosaggio di iodio. Le pastiglie, se dovessero servire, sono in grado anche io di farle, abbiamo un laboratorio, ma non siamo a questa emergenza".

Anche i medici di famiglia sono alle prese con le richieste che arrivano dai propri pazienti, preoccupati dell’arrivo attualmente del tutto ingiustificato di un rischio nucleare. Una richiesta "del tutto ingiustificata – commenta Massimo Magi, presidente regionale Fimmg, federazione italiana medici di medicina generale – dettata solo da operazioni commerciali del momento che nulla hanno a che vedere con la salute delle persone".