"Pioggia dimezzata, l’agricoltura è a rischio"

Il grido d’allarme di Coldiretti: "E’ una vera emergenza, il calo produttivo varia tra il 30 e il 40 per cento". Il raccolto d’autunno è un rebus

Migration

Allarme siccità, siamo quasi a meno il 50 per cento dei millimetri di pioggia caduti dall’inizio dell’anno rispetto alla media storica degli ultimi dieci anni: soffre moltissimo l’agricoltura. Girasole e mais soprattutto ma anche gli olivi stanno pagando la scarsità d’acqua. A rischio c’è il raccolto che in autunno potrebbe subire un forte calo. "La situazione – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente Coldiretti Marche e Ancona – è davvero drammatica e siamo di fronte a una vera e propria emergenza. In crisi c’è un intero sistema produttivo che a causa delle precipitazioni più che dimezzate vede un calo produttivo con picchi del meno 30–40 per cento e un processo di desertificazione avanzato che comprometterà la messa a coltura di centinaia di ettari regionali. Questo scenario – conclude la presidente di Coldiretti Marche – entra in forte contrasto con la necessità, emersa con il conflitto russo, di rendere più produttiva la nostra agricoltura".

A maggio scorso il calo delle precipitazioni è stato il più consistente e pari all’80 per cento, a giugno del 47 per cento. Sono diverse le colture che hanno subito e subiranno questa grave siccità. A confermare la situazione è Antonio Trionfi Honorati dell’omonima azienda e presidente di Confagricoltura Ancona: "I fiori degli olivi si sono seccati e anche il frutto appena nato ha sofferto molto. Se non arriveranno le piogge anche in questo settore dovremo fare la conta dei danni". È andata bene invece con il grano duro, principale coltura della regione Marche. "Siamo ad una media di 45 quintali ad ettaro – spiega Antonio Trionfi Honorati – circa il 10 per cento in meno rispetto agli standard e la qualità del grano è elevata. Anche i vigneti iniziano a soffrire, ma da ora in avanti conterà molto l’irrigazione, per chi può permettersela, o la pioggia che tutti vorremmo arrivasse presto e senza precipitazioni violente o bombe d’acqua come già accaduto di recente. Il girasole, tra piccioni prima e siccità poi, è praticamente dimezzato. E sì che le Marche sono la prima regione in Italia per tale produzione".

A soffrire anche e soprattutto il mais "tanto che molti hanno raccolto per usarlo come trinciato senza aspettare la formazione del tubero perché rischiava di bruciarsi" spiega trionfi Honorati. E poi c’è il fieno per gli animali: "Per molti il terzo taglio non c’è stato e questo sarà un problema per l’approvvigionamento degli animali che pure stanno patendo molto questa forte ondata di afa. Ad un certo punto probabilmente verrà a mancare anche il foraggio per gli animali".

Sara Ferreri