I lavori del Consiglio comunale, alla fine, ieri pomeriggio sono partiti. Un colpo di scena però se lo aspettavano tutti. Il leader delle Liste civiche da sempre Dino Latini pubblicamente ha detto che, a queste condizioni, senza il dovuto riconoscimento alle sue Liste, con la maggioranza non ci sta. Il sindaco Francesco Pirani, messo quasi con le spalle al muro insomma, ha fermato tutto. Il civico consesso, con tanti punti all’ordine del giorno, tra cui la variazione di bilancio per i danni dell’alluvione, dovrà essere riconvocato.
In aula il numero legale era stato garantito. La minoranza ha aspettato fuori dall’aula prima di essere sicura che la maggioranza, stavolta, avesse i numeri. I latiniani sono arrivati insieme e si sono seduti e così anche il centrosinistra ha fatto ingresso.
I primi mugugni si sono sentiti quando il primo cittadino ha illustrato le linee programmatiche 2024-29, atto di indirizzo politico già sciorinato in campagna elettorale. Dopo gli interventi della minoranza, ha preso il microfono Latini chiarendo la posizione del gruppo che, fino a qualche ora prima, aveva dichiarato che non avrebbe nemmeno partecipato al Consiglio.
"Vogliamo evidenziare il nostro grido di dolore che investe l’aspetto valoriale e il rispetto – ha detto, avvalendosi più volte della terminologia bellica -. La battaglia politica è stata vinta, non la guerra. Rappresentiamo una parte che in maggioranza oggi non c’è. A Osimo c’è bisogno di una pacificazione e non mi tiro indietro. La nostra è una vittoria mutilata perché ci siamo sentiti esclusi. Ben poco ci siamo visti riconoscere. Senza la condivisione delle linee programmatiche non riusciamo a condividere nulla. Facciamo fatica a sentirci in questa maggioranza e certo che c’entrano anche i posti perché è così in politica. Sono ruoli cruciali nella gestione della vita amministrativa. Non possiamo votare".
Il gelo. Il primo cittadino allora ha chiesto la sospensione dei lavori, rispondendo solo alla minoranza: "Le linee sono solo lo scheletro di 5 anni di amministrazione, non possono essere troppo dettagliate né troppo generiche". I 10 minuti chiesti dal presidente del Consiglio Stefano Simoncini sono diventati più di 20. I toni tra Pirani e Latini nella saletta attigua sono stati pacati. Il sindaco ritornando ha detto: "E’ vero, in 10 minuti non si possono risolvere dei problemi in essere ed è per questo che mi sento di chiedere la sospensiva di tutti i punti all’ordine del giorno, compreso quello delle linee programmatiche in discussione". La richiesta è stata messa al voto: i Civici si sono astenuti, la minoranza ha espresso voto contrario.
Dopo il Consiglio, la diretta Facebook del centrosinistra unito: "Dopo quattro mesi non sono riusciti a trovare la quadra. Pirani si dimetta e faccia arrivare il commissario", ha detto la consigliera Michela Glorio.
Silvia Santini