"Plasma e anticorpi monoclonali Pochi risultati da queste cure"

Ha seguito le sperimentazioni di queste due terapie: "Ma ci aspettavamo di più. Serve qualcosa per attaccarlo"

Terapia del plasma e anticorpi monoclonali: tante aspettative, ma risultati scarsi, o quanto meno al di sotto di quanto sperato. Le sperimentazioni di queste due terapie sono state seguite in prima persona dal professor Andrea Giacometti, primario della clinica di malattie infettive dell’ospedale di Torrette; la struttura capofila e coordinatrice in entrambi i casi: "Il plasma è un cammino iniziato molto prima, sin dalla primavera del 2020 durante e dopo la prima ondata pandemica – dice Giacometti – Le persone guarite donavano il plasma che si sperava potesse avere un impatto forte contro il virus. Così non è stato, qualche beneficio onestamente c’è stato, ma non quanto tutti noi ci aspettavamo. Altro discorso per gli anticorpi monoclonali, scelta fatta da tempo e applicata però solo pochi mesi fa. L’obiettivo era quello anticipare la virulenza del Covid quando i pazienti, selezionati dai medici di base, mostravano i primi segnali di un rischio evolutivo verso il peggio, verso forme di polmoniti interstiziali serie. Vuoi per la sua efficacia, vuoi soprattutto il fatto che non ci sono stati più casi papabili per la cura, quella terapia è praticamente ferma. Fino ad oggi abbiamo messo in campo strumenti difensivi contro il Coronavirus, ora serve qualcosa in grado di contrattaccare la pericolosità del Covid, un anti-virale; non basta più un anti-infiammatorio". Giacometti è un docente e ricercatore, ma anche direttore dell’unità operativa di malattie infettive a Torrette. E qui arriva una notizia senz’altro buona: "Da ieri (giovedì, ndr) il nostro reparto non presenta più pazienti Covid – comunica Giacometti – i 3 casi positivi al virus segnalati riguardano il reparto-gemello, quello della divisione. È successo a fine giugno ciò che un anno fa era accaduto un mese prima; nel 2020 ci eravamo svuotati di casi Covid a fine maggio, ma stavolta il lungo inverno è stato infinito e si sono accavallate due nuove ondate di casi. Ora, ciò che accadrà nel prossimo futuro io non lo so, non voglio essere un profeta come fanno tanti altri. La campagna vaccinale è importante, anzi fondamentale, ma non possiamo dire con certezza che altri casi di Coronavirus gravi possano arrivare anche nei prossimi giorni. Le varianti, tra cui la Delta, qualche problema lo potrebbe causare. Detto questo, l’attività del nostro reparto va avanti, siamo tornati a poter ricoverare casi di aids, tbc, meningiti e così via potendo seguire con maggior assiduità i nostri pazienti".

Pierfrancesco Curzi