Senigallia, "Schiavo del poker online, ora non lavoro ma sono vivo"

Emanuele, 34 anni, di Senigallia: "Passavo giorno e notte al pc"

Emanuele Pieroni in una foto di qualche tempo fa

Emanuele Pieroni in una foto di qualche tempo fa

Ancona, 2 aprile 2018 - Emanuele ha 34 anni e vive a Senigallia. Da quattro anni ha smesso di giocare a poker online dopo sei anni d’inferno in cui, proprio a causa della sua ludopatia, o dipendenza da gioco, ha perso tutto: il lavoro, la fidanzata, i suoi amici a Milano, città nella quale si era trasferito.

Emanuele, come inizia la sua storia?

«Inizia nel 2008, anno in cui il gioco viene legalizzato in Italia. Parliamo solo di dieci anni fa ma le cose erano molto diverse e non si aveva assolutamente la percezione della dipendenza né il termine ludopatia era così frequente. Ho iniziato a giocare a poker online e i benefit iniziali erano altissimi... in una notte di gioco tiravo su fino a 10mila euro. Cinque, se andava male».

Avevi un lavoro all’epoca?

«Sì, lavoravo in cucina ma non mi bastava, volevo di più, e online guadagnavo dieci volte tanto in poche ore».

A che prezzo?

«Di perdere tutto: mi alzavo alle 3 del pomeriggio dopo che la mia ragazza era sveglia da un pezzo, non uscivo più né avevo più relazioni sociali. Non dormivo, e a causa della vita da pc dipendente ho preso diversi chili. Ero praticamente irriconoscibile».

Quando ha capito che la sua vita stava andando a rotoli?

«Quando la mia ragazza mi ha lasciato. Mi sono svegliato e lei non c’era più. Mi sono guardato allo specchio e ho visto un’altra persona: non solo i diversi chili presi in poco tempo ma anche lo sguardo, l’espressione. Poi ho guardato la mia postazione con tre schermi per avere più tavoli sotto mano: sporca e piena di rifiuti. In effetti avevo vissuto gli ultimi mesi alla scrivania, ci mangiavo (male) e ci bevevo e spesso non mi alzavo per andare in bagno ma la facevo in una bottiglietta di plastica, pur di non perdere un centesimo di tempo da passare online. Il tempo è denaro e poi... c’è la componente di foga che ti fa dimenticare tutto il resto».

Sta descrivendo la vita di un tossicodipendente... del resto la dopamina, che si attiva quando riceviamo il like a un post di Facebook o in attesa che l’avversario scopra le carte, è una droga potentissima. E poi come ne è uscito?

«Sono tornato a Senigallia. Mi sono disconnesso, ho riniziato a parlare con la mia famiglia, con gli amici di sempre e a fare sport e mangiare bene. Ora sono senza lavoro e senza soldi ma almeno vivo la mia vita. Nessuno mi darà indietro quegli anni passati online».