Poliziotto preso a morsi, l’aggressore patteggia e sarà espulso dall’Italia

All’interprete ha detto che voleva tornare in Marocco con un jet privato. Ora sarà accompagnato nel più vicino centro rimpatri

Poliziotto preso a morsi, l’aggressore  patteggia e sarà espulso dall’Italia

Poliziotto preso a morsi, l’aggressore patteggia e sarà espulso dall’Italia

Poliziotto preso a morsi, l’aggressore ha detto di sentire le voci. Per questo l’uomo, 30 anni, marocchino, giovedì si è scagliato contro gli agenti che cercavano di fermarlo mentre camminava a piedi lungo la superstrada 76, all’altezza di Monsano. "Sentivo le voci e le sirene dell’esercito, sono stato mandato qui dal re del Marocco". Frasi deliranti emerse ieri duranti l’udienza di convalida dell’arresto, che si è tenuta in tribunale, ad Ancona, per lesioni aggravate e resistenza. Lo straniero, difeso dall’avvocato Giuseppe Cutrona, è stato portato a Palazzo di Giustizia dai poliziotti che lo hanno arrestato giovedì pomeriggio, dopo che aveva aggredito due loro colleghi. Il marocchino, senza fissa dimora e clandestino in Italia, camminava lungo la corsia in direzione Roma, tra le uscite di Ancona nord e l’Interporto, quando è arrivata una segnalazione al 112. Una pattuglia della polizia stradale di Fabriano ha raggiunto il posto e gli agenti hanno cercato di far allontanare dalla carreggiata lo straniero che per tutta risposta si è avventato su di loro. Ad uno ha dato un pugno e gli ha sputato addosso.

All’altro, che ha cercato di fermarlo mentre tentata di attraversare la strada, con il pericolo di venire investito dal traffico presente lungo l’arteria, ha dato un morso ad una mano staccandogli quasi completamente la prima falange dell’indice. I poliziotto, che risiede in zona, è stato portato in ospedale e i medici gli hanno dovuto ricucire il pezzo di dito per evitargli una amputazione. Ne avrà per 30 giorni. Ferito lievemente il collega. Dopo la doppia aggressione sono arrivate sul posto altre pattuglie della polizia, a supporto dei colleghi, che hanno arrestato il marocchino. La giudice Martina Marinageli ieri ha convalidato l’arresto.

L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il 30enne ha poi patteggiato a 10 mesi. La giudice ha dato il nullaosta per l’espulsione. Lo straniero sarà ora accompagnato nel più vicino centro che si occupa dei rimpatri. Mentre attendeva l’esito della convalida è rimasto per tutto il tempo piegato in avanti sulla sedia, quasi addormentato. A spiegargli le procedure c’era una interprete. A lei ha detto che voleva tornare in Marocco con un jet privato. Che sentiva le voci è emerso nelle fasi dell’arresto. L’uomo non era lucido, non è escluso che soffra anche di problemi psicologici.

Marina Verdenelli