Ponte superstrada danneggiato, riapre il sottopasso a Jesi Est

A seguire lo smantellamento della rampa provvisoria. Tra due settimane sarà possibile riaprire anche l'uscita per il traffico da Perugia

I lavori in corso per il nuovo cavalcavia

I lavori in corso per il nuovo cavalcavia

Jesi (Ancona), 20 aprile 2021 – Dovevano terminare entro gennaio i lavori di rifacimento del nuovo ponte allo svincolo Jesi Est della superstrada ma si sono protratti più a lungo. Ora l’Anas annuncia la riapertura: “Sulla strada statale 76 della Val d'Esino sono in fase di ultimazione i lavori di ricostruzione del sottopasso dello svincolo di Jesi Est (km 61,800) in provincia di Ancona, avviati da Anas (Gruppo Fs italiane) dopo che un mezzo pesante fuori sagoma aveva impattato l'opera danneggiandola. L'apertura è prevista per giovedì 22 aprile. A seguire sarà avviato lo smantellamento della rampa provvisoria che aveva consentito al traffico di defluire durante i lavori, che richiederà circa dieci giorni. Una volta smantellata la rampa sarà possibile riaprire anche l'uscita di Jesi Est per il traffico proveniente da Perugia e diretto a Jesi”.

L’intervento si era reso necessario dopo il grave danneggiamento da parte di un camionista a luglio scorso del ponte della superstrada poi demolito. Si è dovuto lavorare prima all’allestimento di una rampa provvisoria e poi alle opere propedeutiche alla vera e propria installazione del cavalcavia in cemento armato che una volta posizionato ha necessitato dei collaudi previsti per legge.

Secondo quanto ricostruito dalla Polizia stradale a luglio scorso il camionista 42enne era partito da Perugia per trasportare un escavatore Hitachi ed era diretto a Lecce dove è stato raggiunto ed identificato a diverse ore dal danneggiamento dagli agenti della questura. Secondo quanto ricostruito sarebbe stato proprio lui ha danneggiare ben sette travi di acciaio su tredici del cavalcavia per poi dileguarsi verso il centro città. Oltre a numerose sanzioni il camionista dovrà rispondere anche penalmente di quanto fatto, in particolare di non essersi fermato a dare l’allarme.