Porto sicuro, ecco un nuovo posto di controllo frontaliero sanitario

La nuova struttura arriva dalla riconversione di una porzione dell’ex Tubimar alla Darsena Marche. Il presidente Giampieri: "In questo modo accogliamo nel nostro scalo le merci con professionalità".

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di Alberto Bignami

Il porto di Ancona si trasforma e lo fa con l’inizio, a partire da ieri, dei lavori del nuovo Posto di controllo frontaliero sanitario. Si tratta di un edificio per i controlli sanitari di frontiera delle merci in importazione dai Paesi extra Ue, alimentari e non. "Un elemento fondamentale – ha detto il presidente dell’Autorità Portuale, Rodolfo Giampieri – che rientra in un progetto più ampio, quello di rafforzare la capacità del porto nell’accogliere le merci in maniera professionale. Il punto di ispezione frontaliera – ha ricordato – è molto importante per il controllo delle merci. Tra 13 mesi, sarà a disposizione degli operatori, delle Dogane e della Guardia di Finanza per i controlli, tra i più evoluti in Italia dal punto di vista tecnologico. Questo – ha spiegato – ci facilita la possibilità e l’opportunità di avere una struttura a disposizione del mercato, sempre più attuale e sempre più moderna e proiettata nel futuro, in maniera anche sostenibile".

Parlando dello scalo dorico, il presidente ha aggiunto come il nostro sia "un porto molto serio dove i controlli vengono fatti in maniera certosina. Questo lo dico per rassicurare tutti noi come cittadini, e parlo da cittadino, ma anche tutti noi come operatori. E’ un porto dove l’attenzione sui controlli è seria e forte, e avviene senza rallentare i tempi dello sdoganamento e della movimentazione, che sono un elemento fondamentale. La logistica oggi vive nelle mezze ore e non più nei giorni. Ciò servirà, in un clima di assoluta e maggiore sicurezza, a velocizzare i tempi di trasferimento. Per il porto di Ancona la logistica deve diventare sempre più un elemento forte nella competizione e l’importante per tutti noi è crescere con efficienza, efficacia, velocità e sicurezza".

La struttura, moderna e funzionale alle esigenze di uno scalo internazionale come quello di Ancona, è una riconversione di una porzione dell’ex Tubimar, alla Darsena Marche, e una razionalizzazione dei presidi sanitari attivi, oggi dislocati in tre sedi diverse nell’area portuale. Un intervento di trasformazione dell’esistente che non consuma nuovo territorio, collocandolo allo stesso tempo in una posizione adatta all’assetto operativo dello scalo commerciale, sia attuale che futuro, con le caratteristiche tecniche e le dotazioni più all’avanguardia previste dagli standard europei. Una struttura che, una volta ultimata, sarà fra le più moderne ed efficienti in Adriatico.

"Viene posta la prima pietra di un’infrastruttura importante – ha detto il comandante del porto, contrammiraglio Enrico Moretti – nella quale si accentreranno le attività di controllo sanitario e doganale delle merci che il porto di Ancona riceve e movimenta, con evidente velocizzazione delle procedure di uscita verso la destinazione dove queste verranno lavorate. Mi piace evidenziare il forte fermento che si sta vivendo nel nostro porto e il fatto che il porto, cresce". Il tassello messo ieri "vede un intervento importante – ha detto l’assessore al Porto del Comune, Ida Simonella – che si inserisce nel miglioramento dell’offerta complessiva di servizio e dunque della competitività dello scalo".