"Portonovo, interventi o perderemo la baia"

Lanfranco Giacchetti tra la situazione del Pd, suo ex partito, e le questioni ambientali: "I dem hanno perso il loro storico bacino di voti"

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Quasi 50 anni trascorsi nel maggior partito della sinistra italiana, segretario cittadino sia del Pds che dei Ds e poi assessore comunale, presidente dell’Istituto Case popolari fino alla passione per l’ambiente che lo ha portato a diventare guida del Parco del Conero per ben dieci anni, unico caso da quando esiste l’area naturale protetta.

Lanfraco Giacchetti, un impegno intenso e lungo nella vita politica cittadina, perchè ha poi deciso di lasciare il Pd?

"Per questioni legate alle dinamiche interne al partito. In particolare per cinque anni di un rapporto non facile con la giunta regionale ‘amica’ (al governo c’era Ceriscioli proprio del Pd) quando ero alla guida del Parco: tante delusioni e soprattutto risorse insufficienti per l’area protetta. Poi nel 2019, anno della mia uscita dal partito, ho notato un’attenzione nel gestire la sconfitta data per certa invece che cercare di impegnarsi per vincere".

Oggi dall’esterno come vede il Pd?

"Mi sembra che per le elezioni politiche i sondaggi diano la vittoria al centrodestra. Io continuo a sostenere che la sinistra, e il Pd in particolare, non abbia ascoltato le difficoltà che arrivano dalla società, non sia stata vicina alle persone alla soglia della povertà che sono in aumento. Un bacino storico della sinistra che è stato regalato alla destra e in particolare alla Lega e a Fdi. Detto questo quando il 25 entrerò nella cabina elettorale sono sicuro di chi non voterò mentre all’interno del centrosinistra devo valutare, anche alla luce di questa assurda legge elettorale. Ad Ancona sosterrò Mastrovincenzo e la lista Verdi e Sinistra Italiana".

Dalla politica nazionale a quella locale. Come giudica la giunta comunale guidata da Valeria Mancinelli?

"Non si può mettere in discussione che in questi dieci anni ha fatto fare passi in avanti alla città, quindi nel suo insieme il giudizio è positivo".

Ma il prossimo anno si tornerà alle urne e il centrosinistra si appresta a dar vita a delle primarie non facili.

"Sosterrò convintamente Carlo Pesaresi (contrapposto all’assessore comunale Ida Simonella, ndr). Lo conosco da anni, dai tempi dell’Arci e con lui assessore provinciale abbiamo dato vita a tante iniziative per il Parco del Conero. Mi convince questo suo percorso partito dal basso e vedo che tanti giovani lo seguono. Diciamo che amo il suo cuore autoctono".

Ha più volte citato il Parco del Conero: come lo trova dopo tanti anni che l’ha lasciato?

"Voglio prima di tutto dire che l’esperienza alla sua guida è stata affascinante, impegnativa e stimolante. Ora dopo cinque anni, e dopo momenti difficili anche a causa di lutti (la morte dei commissari Piazzini e D’Alessio, ndr), l’arrivo di Daniele Silvetti è stato positivo. Devo dare atto che ha riportato il Parco al centro del dibattito nel territorio".

Quando si parla di Parco il pensiero va anche a Portonovo. Una delle bellezze dell’intera costa Adriatica che però si porta dietro problemi da troppo tempo irrisolti.

"E’ arrivato il momento di affrontare le tematiche più calde della baia, altrimenti la perderemo. Non è possibile procedere in questo modo e si deve partire dal piano particolareggiato con l’arretramento delle strutture. E’ fondamentale realizzare i progetti anche per attingere dai fondi del Pnrr o da quelli europei per le aree protette. Parallelamente è necessario rifare il molo, semmai su palafitta. Poi il nodo cruciale relativo alle auto: devono essere il meno possibile consentendo di scendere nella baia solo a quelle di servizio e a chi va negli alberghi o al ristorante. Per far questo è necessario potenziare i parcheggi a monte e i bus navetta possibilmente elettrici. Senza dimenticare l’idea del taxi boat che potrebbe partire direttamente dal porto di Ancona. Infine la questione degli ex Mutilatini che non possono restare in quello stato. C’era chi voleva investire, c’era anche un progetto, ma il Comune ha bloccato tutto. E poi...".

Cosa?

"L’istituzione dell’Area marina protetta. Nessuno nel proggramma delle primarie ha inserito questo progetto. E’ un errore, così come è stato sbagliato non procedere con il referendum. Ma resto fiducioso visto che la Comunità europea ha detto che da oggi al 2030 le aree protette terrestri e marine devono arrivare al 30%".

Giacchetti ma lei ora cosa fa?

"Sono in pensione. Faccio parte del direttivo regionale di Legambiente e cerco di dare una mano alle iniziativa cittadine del Circolo Pungitopo".

Alfredo Quarta