"Poteva succedere a chiunque, dateci sicurezza"

I colleghi solidali con il barman aggredito. "Servono eventi per arginare questi fenomeni". "Ma qui non c’è soltanto violenza"

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di Ilaria Traditi

E’ di nuovo allarme sicurezza in centro città dopo l’ultima violenta aggressione ai danni di un barista, avvenuta in corso Mazzini lunedì sera. E così, dopo diversi episodi di violenza dovuti a risse tra baby gang, proprio quando il centro stava tornando ad animarsi anche grazie al clima mite di questi giorni ecco che un nuovo gravissimo episodio riporta lo stato di allerta sul fronte sicurezza. Il barista del locale "Opera" aggredito con una bottigliata in testa mentre si trovava all’interno del suo locale è stato trasferito al pronto soccorso e subito si è sparsa la voce tra amici e colleghi che gli hanno rivolto la loro solidarietà e auspicano adesso maggiori controlli. "Con la nostra clientela sia di Raval che di O Acqua o Vino non abbiamo mai avuto problemi – dichiara uno dei soci, Federico Pesciarelli – non abbiamo mai riscontrato episodi di violenza ma ultimamente sembra che in tutta la città ci sia un certo fermento in tema di microcriminalità che va arginata. Noi abbiamo personale di sicurezza che chiamiamo quando i locali si riempiono soprattutto nel fine settimana proprio per evitare problemi. Il nostro auspicio è che ci si impegni a riportare il centro storico a essere un punto vivo e vivace della città, aumentando eventi culturali ed eventi fieristici così da creare un presidio formato dalla cittadinanza stessa. E’ importante agire subito".

Anche Dario Argenziano del Jet Set riconosce la gravità dell’aggressione ma vorrebbe che si parlasse anche in altri termini del centro e soprattutto di piazza del Papa, già colpita da un’ordinanza del Comune e troppo spesso associata a risse e microdelinquenza. "Perchè ci si focalizza sempre su questi episodi negativi? – domanda – il salotto di Ancona è tornato più vivo che mai, sono settimane che siamo pieni e stiamo lavorando per creare nuovi eventi e iniziative. Noi esercenti vorremmo anche costituire un consorzio o un’associazione, se ne sta parlando da tempo. Le forze dell’ordine sono sempre presenti, se c’è qualche problema sono pronti a intervenire tempestivamente, Ancona non è il Bronx. Basta con certe narrazioni fuorvianti che non rispecchiano la realtà. E riguardo la tanto contestata ordinanza dico che comunque i controllori si sono dimostrati comprensivi e noi baristi possiamo anche adattarci, ad esempio anticipando l’orario dell’aperitivo".

Più critico Mauro Ugolini di ANburger che punta il dito contro la deriva sociale e culturale che porta certi soggetti a usare violenza: "Ad Ancona non c’è sicurezza, si continua a mettere la testa sotto la sabbia – afferma – bisogna intervenire in altro modo, le forze dell’ordine non possono essere ovunque e non credo che funzioni la sola strategia repressiva. Bisogna prevenire con l’educazione civica, questi ragazzini non hanno paura di nulla anche perchè sanno che non pagheranno per le conseguenze dei loro gesti. Certi personaggi, come l’ubriaco che ha aggredito il collega, sono schegge impazzite che vanno fermate e le ordinanze in stile proibizionismo non servono a nulla secondo me. Una volta anch’io mi sono trovato alle prese con un malintenzionato: mi ha dato una spallata ed è entrato a forza nella cucina del locale, non so cosa volesse ma per fortuna sono riuscito ad afferrarlo dalla maglietta e buttarlo fuori".

Sulla stessa lunghezza d’onda Gabriele Capannelli di Bontà delle Marche: "Il problema sociale va affrontato – spiega – basta a far finta di nulla. L’amministrazione comunale deve mettere in campo una precisa strategia, con le forze dell’ordine e i commercianti, trovare una linea comune che finora non c’è stata. Vedo una città in grosse difficoltà, il degrado dilaga e la situazione generale è in peggioramento. Massima solidarietà al collega, poteva succedere a chiunque".