Prendeva il reddito di cittadinanza e giocava online

L’uomo aveva un tesoretto di quasi 7mila euro che usava anche per fare scommesse. Ora rischia una condanna fino a sei anni

Prendeva il reddito di cittadinanza e giocava online

Prendeva il reddito di cittadinanza e giocava online

di Marina Verdenelli

Chiede ed ottiene il reddito di cittadinanza ma il Fisco gli trova poi un tesoretto di quasi 7mila euro che usava per giocare online e fare scommesse. Per l’uomo, un cittadino di Senigallia, di 39 anni, ci sarebbe stata la buona fede perché per fare la richiesta si era rivolto ad un caf che gli aveva dato moduli da compilare e non chiedeva l’esistenza di somme accumulate con un conto corrente online per giochi virtuali. Il 39enne però adesso rischia una condanna fino a sei anni perché la procura gli contesta la violazione di una norma specifica relativa alla legge che chiariva i beneficiari del reddito di cittadinanza. L’uomo, un disoccupato, avrebbe reso o utilizzato una dichiarazione falsa per ottenere l’indennizzo mensile pagato dallo Stato. Da un controllo incrociato sui percettori di reddito era emerso infatti che il senigalliese aveva 6.800 euro in un conto online usato come cassaforte per poter giocare online. Soldi che vinceva e perdeva a seconda della giornata ma di cui non avrebbe disposto fisicamente. Anche quelli però avrebbero contribuito a fare reddito stando alle accuse e per questo la sua posizione era stata segnalata alla procura che ne ha chiesto il processo. Ieri, nell’udienza preliminare davanti al gup Alberto Pallucchini, il suo avvocato, Mauro Diamantini, ha fatto richiesta di procedere con l’abbreviato sollevando le pratiche fatte dal suo cliente tramite un caf. Il pm Marco Pucilli ha chiesto una condanna di otto mesi. Il giudice, visto il cambio recente della normativa, ha preso tempo fino all’11 luglio prima di decidere sul caso. L’udienza è stata rinviata a quella data. Stando alle accuse l’imputato avrebbe percepito 12.615 euro indebitamente, dal 2019 al 2020. Cifra che è stata già restituita allo Stato dopo il controllo. La presentazione delle domande per il reddito di cittadinanza sono due e risalgono una a marzo del 2018 e l’altra a dicembre del 2020. Nelle richieste il senigalliese avrebbe indicato di aver avuto un reddito pari a zero euro. Dai controlli poi fatti però sono emersi i guadagni dalle giocate e dalle scommesse online accumulate nel periodo in cui il 39enne incassava mensilmente il reddito di cittadinanza. Tra due mesi il verdetto che stabilirà chi ha ragione. La cifra degli oltre 12mila euro è interamente rientrata nelle casse dell’Inps che l’aveva erogata.