Prezzo carburante, viaggio tra distributori deserti o già chiusi: "Siete dei ladri"

Si allunga sempre di più la lista degli impianti di carburanti serrati per colpa dei prezzi esorbitanti soprattutto del metano. I gestori nel mirino dei clienti: "Ma non sono tutti così, c’è anche chi ha capito che la colpa non è nostra. Ma così è una follia"

Distributore in Strada Vecchia del Pinocchio: il prezzo non c’è per eccesso di rialzo

Distributore in Strada Vecchia del Pinocchio: il prezzo non c’è per eccesso di rialzo

Ancona, 11 marzo 2022 - «Sono arrivati perfino a dirci ‘dovreste mettervi il passamontagna quando lavorate’, come fosse colpa nostra, ignorando che siamo ugualmente vittime dei rincari dei prezzi del gas e dei carburanti". Gli occhi di Gabriella Andreucci, storico gestore del bar e dell’impianto di rifornimento della strada Vecchia del Pinocchio, si fanno lucidi nel ripetere le parole pronunciate da un cliente. "Ma non sono tutti così – specifica – C’è chi ha capito la situazione critica e c’è anche chi, non potendo spendere cifre esorbitanti per il pieno, fa 5 o 10 euro di gasolio o benzina. Futuro? Imprevedibile. Per il momento abbiamo scorte a sufficienza. Ma quando finiranno…". Incertezza, rabbia e incredulità. Prevalgono questi sentimenti nei gestori delle stazioni di servizio di Ancona. Chi ancora lavora, lo fa a stento perché di persone se ne vedono poche. Tant’è che le auto circolano meno e dunque i distributori sono pressoché deserti. Per non parlare di quelli che vendono metano: rimangono direttamente chiusi per costi esorbitanti. Nel viaggio del Carlino di ieri mattina ne abbiamo contati almeno quattro. Uno è proprio quello che si trova dietro alla struttura della Andreucci, dove qualche giorno fa il prezzo del metano era salito a 4.99,9 al chilo. Da qualche ora, sugli erogatori, campeggia un cartello: "La società ha deciso di sospendere temporaneamente il servizio visto il vertiginoso aumento. Ci scusiamo per il disagio".

Come questo è serrato da venerdì scorso anche l’impianto in via del Carmine, gestito da Giancarlo Falcetta, il quale sulle nostre colonne ha parlato di "una decisione dolorosa ma dovuta". Spesso concertata con le società proprietarie dei distributori, che temono scarsa affluenza per via dei costi e inevitabili perdite economiche.

Motivazioni simili affliggono anche il metano della Rocca (Falconara) di Mirco Carletti, tra i primi a sostenere che vi siano in atto delle "speculazioni da parte di fondi internazionali", a danno di consumatori e gestori. "Visti i prezzi assurdi abbiamo scelto di rimanere chiusi d’intesa con la proprietà. Teniamo aperte soltanto le pompe di benzina, dato che il prodotto costa poco meno della metà del metano. E la gente preferisce fare benzina, almeno abbatte le spese in una fase delicata – evidenzia il falconarese – Ma ribadisco un concetto: non siamo noi gestori a fare le tariffe. Noi le subiamo". Anche l’impianto della Caffetteria, lungo la Variante alla SS16, ha optato per la linea dello stop all’erogazione metano, da mercoledì fino a data da destinarsi: "Rimangono aperte le stazioni per i carburanti e per il gpl", precisa un dipendente, a chiudere il cerchio dei quattro che per ora hanno detto basta. I problemi però non mancano neppure nel distributore di via Conca, situato sopra all’ospedale, come sostengono mamma e figlia, Augusta Pavani e Dhebora Brinchi: "Se ci fermiamo noi, si ferma anche l’intero ciclo produttivo perché le persone limiteranno notevolmente le spese per far fronte agli assurdi costi del carburante – sostengono – Non vediamo camionisti da mesi, e da qui ne passavano parecchi diretti al porto, ma anche i clienti con le auto sono sempre meno".

Oltre alle speculazioni, il motivo principale risiederebbe, secondo molti, nei contratti con le società di distribuzione: "Quelli pluriennali permettono l’approvvigionamento di gas o carburanti a prezzi inferiori, ma comunque alti – evidenziano Flavio Bompadre e Vincenzo Gentile del distributore di via 1° Maggio, all’altezza del bar Luana – Chi invece è stato soggetto ai recenti rinnovi si trova più in difficoltà. Ma la situazione interessa tutti: siamo preoccupati". Da queste parti vi è anche il metano (liquido), che viaggia a 1.999 al chilo. Idem in via Albertini, nel piazzale del Burger King. "Negli ultimi tre giorni c’è stato un aumento significativo di clienti", ammette il responsabile della stazione Eni, in considerazione della chiusura – purtroppo forzata – di molti altri impianti del territorio.