Nicolò Zenga, il figlio maggiore del grande campione Walter Zenga, residente a Osimo dove si è da poco sposato, è stato ospite di Eleonora Daniele a "Storie Italiane" su Rai1. Ha raccontato della sua infanzia e del difficile rapporto con un padre famoso e spesso lontano. Conflitti che ormai sono alle spalle e che oggi hanno lasciato spazio a una relazione matura e affettuosa. Nicolò è fratello maggiore di Andrea, già visto in tv al Grande Fratello e a Temptation island. "Non sono mai stato così tanto vicino al mondo del calcio - ha raccontato Nicolò - quindi da quel punto di vista per me papà era un po’ meno un idolo, però era una figura importante, questo lo sentivi nelle persone. Questa è una delle cose che ho sofferto di più da piccolo. A volte anche i bambini sanno essere cattivi, e magari mi mettevano un po’ da parte perché ero il figlio di. In questo senso sentivo la sua figura come un po’ ingombrante. I bambini magari non hanno quella sensibilità, quella capacità di comprensione di certe dinamiche. E quindi io ho sofferto quello, l’essere messo un po’ da parte ai tempi della scuola. Non so se fossero invidiosi, magari semplicemente per ragazzi che non sono abituati a questo mondo è normale". Da piccolo, ha detto, il suo rapporto con il padre era complicato: "Con la mia maturazione ho imparato a gestire il mio rapporto con lui, da uomo a uomo. Ho imparato a cercare di capire com’è lui, come sono io, e gestire il nostro rapporto in maniera più matura, e devo dire che da un anno a questa parte le cose stano andando molto bene. Oggi è un po’ cambiata la dinamica tra noi. In passato ci siamo scontrati molto perché abbiamo due caratteri diversi e forse non ci siamo veramente mai capiti fino a poco tempo fa. Secondo me lui ne aveva voglia, però io non la recepivo. Non mi sono mai messo al suo posto, e lui non si era messo al mio. Questo, insieme alla differenza caratteriale, aveva creato un po’ di distanza".  Quando l’osimano era piccolo, il papà, ha detto, non c’era mai: "Non c’era la sera, quando la famiglia si dovrebbe riunire, da adulto poi capisci che era gioco-forza, sono cose che arrivi a comprendere col tempo. I miei si sono separati che ero piccolino. Dopo la separazione era difficile, anche perché ci siamo fisicamente allontanati perché noi siamo andati a vivere nelle Marche, ma guardando a ritroso ho rivalutato molte cose. Io sono un carattere molto chiuso, riflessivo e lui forse non è mai riuscito a trovare la chiave giusta per aprirmi, per capire com’ero, e io non mi sono mai messo a disposizione per aiutarlo".  si. sa.

Cronaca

Nicolò Zenga, il figlio maggiore del grande campione Walter Zenga, residente a Osimo dove si è da poco sposato, è stato ospite di Eleonora Daniele a "Storie Italiane" su Rai1. Ha raccontato della sua infanzia e del difficile rapporto con un padre famoso e spesso lontano. Conflitti che ormai sono alle spalle e che oggi hanno lasciato spazio a una relazione matura e affettuosa. Nicolò è fratello maggiore di Andrea, già visto in tv al Grande Fratello e a Temptation island. "Non sono mai stato così tanto vicino al mondo del calcio - ha raccontato Nicolò - quindi da quel punto di vista per me papà era un po’ meno un idolo, però era una figura importante, questo lo sentivi nelle persone. Questa è una delle cose che ho sofferto di più da piccolo. A volte anche i bambini sanno essere cattivi, e magari mi mettevano un po’ da parte perché ero il figlio di. In questo senso sentivo la sua figura come un po’ ingombrante. I bambini magari non hanno quella sensibilità, quella capacità di comprensione di certe dinamiche. E quindi io ho sofferto quello, l’essere messo un po’ da parte ai tempi della scuola. Non so se fossero invidiosi, magari semplicemente per ragazzi che non sono abituati a questo mondo è normale".
Da piccolo, ha detto, il suo rapporto con il padre era complicato: "Con la mia maturazione ho imparato a gestire il mio rapporto con lui, da uomo a uomo. Ho imparato a cercare di capire com’è lui, come sono io, e gestire il nostro rapporto in maniera più matura, e devo dire che da un anno a questa parte le cose stano andando molto bene. Oggi è un po’ cambiata la dinamica tra noi. In passato ci siamo scontrati molto perché abbiamo due caratteri diversi e forse non ci siamo veramente mai capiti fino a poco tempo fa. Secondo me lui ne aveva voglia, però io non la recepivo. Non mi sono mai messo al suo posto, e lui non si era messo al mio. Questo, insieme alla differenza caratteriale, aveva creato un po’ di distanza". 
Quando l’osimano era piccolo, il papà, ha detto, non c’era mai: "Non c’era la sera, quando la famiglia si dovrebbe riunire, da adulto poi capisci che era gioco-forza, sono cose che arrivi a comprendere col tempo. I miei si sono separati che ero piccolino. Dopo la separazione era difficile, anche perché ci siamo fisicamente allontanati perché noi siamo andati a vivere nelle Marche, ma guardando a ritroso ho rivalutato molte cose. Io sono un carattere molto chiuso, riflessivo e lui forse non è mai riuscito a trovare la chiave giusta per aprirmi, per capire com’ero, e io non mi sono mai messo a disposizione per aiutarlo". 
si. sa.

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