"Priorità ai cantieri e taglio alla burocrazia"

Il leader della Lega Matteo Salvini ieri a Confartigianato: "Le loro richieste sono le nostre, siamo pronti a rilanciare le Marche"

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"Sono alla Confartigianato per ascoltare e capire. Perché i programmi elettorali come Lega, preferiamo farli partendo dalle radici, dai territori e non calandoli dall’alto e sono contento perché buona parte delle richieste che ci hanno inoltrato sulla burocrazia, sulle infrastrutture, sull’apprendistato, sui voucher sul rapporto tra scuola e lavoro, sulla difesa del Made in Italy, sono battaglie storiche della Lega. Noi non abbiamo mai governato la Regione Marche e conto di portare il buon governo della Lega, tra tre mesi, anche in questa terra".

Così il leader del Carroccio, Matteo Salvini, si è congedato ieri da una delle sue tappe del secondo tour marchigiano che ha visto un incontro anche ad Ancona, nella sede alla Baraccola della Confartigianato, dopo essere stato a Porto Recanati, per poi concludersi a Fano. A margine dell’incontro, tenutosi a porte chiuse, il senatore ha ricordato che "nei primi sei mesi dell’anno – ha detto – hanno chiuso quasi 4mila aziende nelle Marche, e si tratta soprattutto di piccole aziende. Qua non ci sono imprenditori che chiedono assistenza o beneficenza – ha sottolineato – ma chiedono di lavorare, di commerciare, di competere ad armi pari". Il tiro di Salvini è poi passato al sistema sanitario. "Una riflessione su una competenza esclusivamente regionale è quella sulla Sanità. Una volta le Marche erano attrattive nel senso che da altre regioni italiane si veniva qui a farsi curare, visitare e operare; negli ultimi anni – ha commentato – è vero purtroppo il contrario. Sono tanti i marchigiani che devono andare altrove".

Ma Salvini ha calzato soprattutto su tre priorità per il futuro: "Infrastrutture, taglio della burocrazia e cambiamento perché artigiani e marchigiani hanno le idee assolutamente chiare e sono quelle di voler tornare a correre e a competere". La Regione, secondo l’ex ministro può quindi fare tre cose partendo dalle infrastrutture e "quindi sbloccare i troppi cantieri aperti. Tagliare la burocrazia che sta ingessando sia l’agricoltura che il turismo e soprattutto le piccole imprese marchigiane e, infine: cambiare. Cambiare – ha ribadito –, perché c’è tanta voglia di cambiamento e quindi per me, come Lega, è un orgoglio essere protagonista di questo, appunto, cambiamento".

Cose che si potrebbero realizzare secondo Salvini perché "c’era un centrodestra che 5 anni fa era mentre adesso c’è un centrodestra unito e compatto, e con una Lega forte. I problemi sono dall’altra parte quindi – ha concluso –, non vedo l’ora che arrivi settembre perché qua ci sono risposte". Si è toccato poi anche l’argomento ‘scuole’ e, riferendosi al ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, Salvini ha detto chiaramente che si tratta del "peggior ministro possibile immaginabile: quando mi dice serenamente che un milione di bimbi e di ragazzi non troveranno posto in classe... si dimetta. Una che dice che ‘un milione di bimbi non possono andare a scuola per rispettare la normativa’ – ha attaccato - è una incompetente, arrogante, inconcludente. Quindi io, mia figlia con la mascherina e chiusa nel plexiglass, in classe o sul tetto non ce la mando...". All’esterno della sede Confartigianato, Salvini prima di ripartire per Fano si è concesso alcuni selfie con gli elettori.