
Il prato dell’ex caserma Villarey, sede della facoltà di Economia, si è trasformato ieri mattina in un singolare "accampamento". Ha preso così il via la protesta degli studenti universitari che hanno piantato le tende per protestare contro il caro studio e la carenza di alloggi nel capoluogo che interessa circa uno studente su due tra i beneficiari di borse di studio. Il flash mob, annunciato già nei giorni scorsi, ha attirato l’attenzione dei presenti, soprattutto studenti pronti a iniziare le varie lezioni nella facoltà, ma anche docenti e cittadini che si sono affacciati nel cortile per capire cosa stesse accadendo. I promotori dell’iniziativa hanno anche distribuito dei questionari per avere un quadro più chiaro della situazione con quesiti come "Quanto tempo impieghi per raggiungere l’ateneo? A quale fascia di Isee universitario appartieni? Hai partecipato a un bando pubblico per accedere a una residenza universitaria? Denunceresti un contratto in nero?". L’indagine servirà a mappare meglio i bisogni dei fuori sede che scelgono di studiare nel capoluogo, per poi sottoporre i risultati alle istituzioni competenti, come Università, Comune e Erdis per quanto riguarda gli alloggi pubblici.
Nelle scorse settimane gli studenti hanno protestato, coordinati a livello nazionale da Udu, nelle principali città universitarie italiane per chiedere al Governo interventi urgenti riguardo gli alloggi, il caro affitti, il corretto utilizzo dei fondi del Pnrr, le borse di studio, il caro libri e molto altro. "I problemi nel capoluogo sono legati soprattutto alla carenza di alloggi – spiega il responsabile di Udu Gulliver Ancona Gianluca Ferri (nella foto in alto) – visto che quelli negli studentati non sono sufficienti a coprire tutte le richieste. Nel 2022 ad Ancona sono stati messi a disposizione poco più di 500 posti a fronte di una richiesta complessiva di 1200. Questo significa che oggi uno studente su due non trova posto negli studentati pubblici, pur avendone diritto". Sono i cosiddetti "idonei non beneficiari" che non possono accedere a questo tipo di sistemazione a causa della mancanza di fondi, pur avendo i requisiti richiesti e in molti casi sono quindi costretti a rinunciare a frequentare l’università. Oppure devono cercare nel mercato privato, dove le domande si sommano a quelle di tutti gli altri studenti fuori sede. Da qui la difficile situazione che interessa il capoluogo dove il numero di posti letto non è sufficiente. E in questo scenario si registra anche un aumento di iscritti alla Politecnica, quindi si rende necessario intervenire al più presto. Molti studenti sono costretti e cercare alloggio in periferia o nei comuni limitrofi, ma qui poi subentra il nodo del trasporto pubblico visto che le corse sono poche in particolare nelle fasce orarie serali e notturne e nei week-end.
Preso atto del problema, per il momento Erdis, l’ente che gestisce i servizi per il Diritto allo studio nelle Marche, ha comunicato che da quest’anno i beneficiari della borsa di studio potranno prendere il domicilio anche nei comuni limitrofi ad Ancona. L’accampamento è rimasto al suo posto per l’intera giornata di ieri ma la protesta ha avuto luogo soprattutto durante la mattinata quando gli studenti del Gulliver hanno elencato le loro motivazioni da un megafono ed esposto striscioni e cartelloni di protesta.