
Il cast di «. Porti d’Oriente, suoni e racconti della Macroregione Adriatico-Ionica» alla fine dello spettacolo alla Mole
Tutto esaurito l’altroieri nella corte della Mole Vanvitelliana per lo spettacolo "Porti d’Oriente, suoni e racconti della Macroregione Adriatico-Ionica". E non per modo di dire. I 350 posti a disposizione erano già tutti occupati ben prima dell’orario d’inizio (le 21.30). Il problema è che altre decine di persone sono arrivate per ascoltare la musica di Giovanni Seneca e il racconto dell’attore e doppiatore Luca Violini, ma non hanno potuto farlo, essendo stata raggiunta la capienza prevista. Del ‘trambusto’ provocato da chi voleva entrare non si è accorto chi stava sul palco. Come lo stesso Seneca, impegnato a suonare, che ora commenta: "Mi fa piacere che lo spettacolo abbia creato tanta aspettativa. Vorrà dire che lo rifaremo, se l’assessorato alla cultura ce lo consentirà. Così accontenteremmo le persone che sono rimaste fuori. Mi dispiace per loro".
Ma cosa è successo? Semplice: l’evento era a ingresso libero, senza prenotazione. Quindi chi è arrivato prima ha occupato i posti migliori, fino al raggiungimento della capienza massima prevista. Nessuna responsabilità da parte del Comune, che tra l’altro non organizzava neppure lo spettacolo. L’assessora alla cultura Marta Paraventi spiega che "noi abbiamo messo a disposizione la corte della Mole, il palco e il piano di sicurezza, concordato con la produzione, che stabiliva una capienza massima di 350 posti. Non era possibile far entrare 40 o 50 persone in più, tra l’altro a concerto già iniziato. C’è una legge che va rispettata. Comunque questa grande richiesta da parte del pubblico ci deve far riflettere. Per il futuro bisognerà tenerne conto. Questo spettacolo, ad esempio, per me va replicato, come ho detto alla fine l’altra sera".
r. m.