MARINA VERDENELLI
Cronaca

Proteste in ospedale ad Ancona: “Qui si muore di caldo, firmo e torno a casa”

Armando Sampaolesi, 75 anni, è ricoverato nel reparto di Ortopedia a Torrette. “Non c’è l’aria condizionata, non si respira più: è terribile per noi allettati”

Il direttore generale dell’ospedale regionale di Torrette, Armando Gozzini

Il direttore generale dell’ospedale regionale di Torrette, Armando Gozzini

Ancona, 14 giugno 2025 – “Noi malati siamo tenuti al caldo, negli uffici stanno tutti al fresco, con l’aria condizionata. In ospedale questi giorni non si respira, fa caldo da morire, è da venerdì che non dormo. Ma si può? Se continua così firmo le dimissioni prima per tornarmene a casa dove sto più fresco”. A parlare è un paziente ricoverato in clinica Ortopedica, all’ospedale regionale di Torrette. Si chiama Armando Sampaolesi, ha 75 anni, e si trova in ospedale perché venerdì scorso cadendo si è rotto il femore. “L’operazione è andata bene – racconta – mi hanno operato subito, sono stati tutti efficientissimi ma il ricovero è un incubo, nella stanza si scoppia dal caldo, ci batte il sole, manca l’aria, io non ce la faccio più. Non c’è l’aria condizionata, ho chiesto al personale e mi hanno detto che è un difetto che il reparto si porta dietro dal passato, non è stato fatto bene l’impianto, l’aria fresca qua non arriva. Negli uffici però stanno tutti al fresco. E’ terribile per noi qui, allettati”.

Sampaolesi ieri ha chiamato il Carlino per raccontare questo problema, in un giugno che ha anticipato di un mese il caldo estivo, con temperature sopra la norma stagionale. Per il calendario siamo ancora nella primavera ma per il meteo è già luglio inoltrato vista l’afa che si respira. Il 75enne condivide la stanza con altri due malati, sono quindi in tre a soffrire il caldo in questi giorni. “Non si riesce a dormire in questa condizione – insiste Sampaolesi – l’impianto c’è ma non funziona, non è una cosa civile questa. Sembra di stare in un forno crematorio, non se ne può più. Non c’è nemmeno un ventilatore. Firmerò per tornare casa dove l’aria condizionata da me c’è”.

Sulla questione la direzione ospedaliera, interpellata dal nostro giornale, ieri ha fatto una indagine interna, e ha risposto sul problema sollevato dal paziente. “Non esistono particolari criticità nel reparto di Ortopedia – ha riferito l’ospedale tramite l’avvocato Cinzia Cocco, direttore amministrativo dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche – Il sistema di climatizzazione è funzionante ma in periodi di eccezionale caldo, come tutti i sistemi, può avere una diminuzione della efficienza nei limiti della normalità. Facciamo sempre il massimo, abbiamo mille pazienti ricoverati, non ci sono arrivate altre segnalazioni simili. Ventilatori o pinguini non possiamo metterli perché non sono a norma per un ospedale e non possiamo caricare la rete togliendo potenza a macchinari salvavita. Non si può pensare di stare sempre a 20 gradi”.