"Proveremo ad aiutare Liguori"

Il vicesindaco Mondaini torna sul caso del 62enne che dopo lo sfratto è rimasto senza un tetto

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Falconarese sfrattato dalla casa dove abitava in affitto con la madre, deceduta lo scorso dicembre, e ora costretto da alcuni mesi a vivere da senza fissa dimora: anche il vicesindaco con delega ai Servizi sociali Raimondo Mondaini interviene sulla vicenda- "Questa persona è stata seguita dai nostri servizi sociali, ha già ricevuto alcuni interventi - spiega -. È una situazione che conosciamo, ma quando avvengono queste cose sappiamo più di quanto possiamo dire e alcune informazioni in nostro possesso non possono essere rese note per tutelare il soggetto in questione". La storia di Alessandro Liguori, 62enne, sta facendo molto discutere in questi giorni, anche se l’uomo ha trovato una sistemazione momentanea all’interno della Tenda di Abramo. Nella casa di accoglienza verrà ospitato per il prossimo mese poi, lui, come ci ha raccontato sul Carlino, teme di dover tornare a dormire all’aperto. Un’esperienza che lo sta provando molto, in quanto sta accusando anche qualche guaio fisico alle gambe, in considerazione che da febbraio a giovedì scorso (prima dell’accesso in Tenda), la notte ha trovato dei ripari di fortuna nella stazione ferroviaria o, alla peggio, sul lungomare, nonostante le temperature rigide delle settimane passate.

E nel resto delle ore di giornate vuote e solitarie ha vagato per la città senza una meta. La sua speranza è quella di rilanciarsi ancora, dopo una vita segnata da cadute e riprese. Ad oggi il solo reddito di cittadinanza che percepisce non è sufficiente per mantenere un’abitazione come quella di Villanova dove viveva con la mamma scomparsa a fine 2021. Vorrebbe trovare una piccola casa e un lavoretto (dal 2006 al 2019 era stato impegnato all’ospedale di Torrette come ausiliario, ndr).

Insomma cercare di ritrovare serenità e pace interiore che non ci sono più da un bel po’. Ma non è semplice.

Certo è che Mondaini, confermando l’interessamento dei servizi, tiene a precisare alcuni aspetti: "Nel limite del regolamento e di quello che la sua condizione richiede proveremo a fare qualcosa – aggiunge il vicesindaco –. Ma ripeto: conoscevamo la sua situazione e i servizi si erano già attivati per alcune tipologie di interventi". Intanto Alessandro, per tutti Brodì, passa le sue giornate sulle panchine di piazza Mazzini, in pieno centro, o nei pressi delle attività dove magari incontra qualche amico. La sera, da giovedì scorso, trova riparo in Tenda, dove gli vengono garantiti un letto e due pasti. Di giorno, invece, spesso il pranzo lo salta poiché le risorse scarseggiano. Alcune persone, comunque, tornata alla ribalta la sua vicenda, si starebbero facendo avanti per dargli una mano. E Alessandro Liguori prova a ripartire.

Giacomo Giampieri