Punto nascita Fabriano, il Tar lo chiude definitivamente

Respinto il ricorso: chiusura legittima. Ecco la sentenza

La protesta del comitato fabrianese sotto il Tar di Ancona (foto Di Marco)

La protesta del comitato fabrianese sotto il Tar di Ancona (foto Di Marco)

Fabriano (Ancona), 13 ottobre 2019 - Il Tar boccia il ricorso del Comune di Fabriano, ritenendo legittima la chiusura a titolo definitivo del punto nascita dell'ospedale Profili, scattata lo scorso mese di febbraio. Con una lunghissima sentenza divisa in molteplici capitoli, il Tribunale amministrativo anconetano si è schierato dalla parte di Regione e Ministero, respingendo la richiesta di annullare il provvedimento di stop ai parti presentata dall'ente municipale fabrianese e sostenuta con la formula dell'adiuvandum dai vicini comuni di Sassoferrato e Genga.

In seguito all'udienza pubblica dello scorso 3 luglio nel capoluogo dorico é dunque arrivato il pronunciamento del Tribunale che ha rigettato le osservazioni dei ricorrenti anche in merito alla sospensione di adeguamento alle nuove norme nell'area del cratere sismico 2016 in cui è inserita Fabriano, salvo pronunciamenti contrari da parte del tavolo ministeriale.

"E’ evidente - si legge in un passaggio della sentenza - che un’interlocuzione con i competenti organi tecnici del Ministero c’è stata rispetto alla possibilità di mantenere attivo il punto nascita in questione, ma altrettanto evidente è che la risposta del Ministero è stata sempre negativa, da ultimo con la richiesta di chiusura di cui al verbale del comitato Lea del 13 dicembre 2018".

Poi la precisazione che "la chiusura non è stata affatto il frutto di una decisione repentina e immotivata", ma avvenuta "a conclusione di un percorso di razionalizzazione dell'intera rete ospedaliera regionale dei punti nascita". Disposta anche la compensazione delle spese in giudizio tra tutte le parti per la complessità della controversia. "Devo ancora leggere la sentenza, poi ne parlerò con il Comune", la prima reazione dell'avvocato anconetano Giovanni Ranci che assieme al legale dell'ente municipale fabrianese Michela Ninno ha seguito il ricorso. In teoria la partita giudiziaria potrebbe non essere del tutto conclusa, qualora l'ente locale decida di andare fino in fondo con il Consiglio di Stato che peraltro già nei mesi scorsi non aveva concesso la sospensiva in attesa del pronunciamento del Tar.