"Quanto succede è lontano dalla giustizia"

Fazio Fabini, papà di una delle vittime della Lanterna Azzurra, si sfoga dopo la notizia dello stop di tre mesi nel processo: "Non è giusto"

Migration

di Silvia Santarelli

"Per loro dico basta", lo sfogo social di Fazio Fabini, papà di Emma, una delle sei vittime della strage di Corinaldo ieri ha voluto rendere pubblico il suo pensiero nel gruppo Facebook "Gli amici di Emma", a 24 ore di distanza dalla notizia che il processo cosiddetto bis avanti al Tribunale di Ancona sulle responsabilità di amministratori pubblici, tecnici, gestori per la strage della discoteca Lanterna Azzurra, si ferma tre mesi per un difetto procedurale. "Ieri, 25 luglio 2022, in una anonima aula del Tribunale di Ancona, è andata in onda una delle tante puntate della commedia tragicomica sulla strage di Corinaldo – spiega Fazio Fabini in un post su "Gli amici di Emma" - Rinvio al 28 ottobre per un cavillo giudiziario nella fase precedente. Risultato: dopo quattro anni si è ancora lontani dall’inizio del dibattimento in aula per coloro coinvolti, in varia misura, nella tragedia. Vi faccio una domanda: è giusto che uno Stato cosiddetto "civile" fornisca a degli imputati una serie di opportunità a cui aggrapparsi al fine di rinviare all’infinito un giudizio? Quando si parla di tutela della difesa si intende la possibilità di farsi prendere in giro? Quello che succede nelle aule di tribunale è quanto più lontano si possa immaginare dalla giustizia". Quella giustizia che non solo le famiglie, tutti hanno sempre auspicato dopo che, in quella maledetta sera, è stata spezzata la vita di cinque minorenni e una mamma. "Non parlo di giustizia per me ma per Emma, Asia, Benedetta, Mattia, Daniele e Eleonora – prosegue nel post - Chissà cosa pensano di questa società che prima gli ha tolto la vita e che poi istituisce un processo che è come un gioco dell’oca, in cui si riparte sempre dall’inizio. Ed è per loro che dico basta! O nei tribunale si rispettino anche le vittime, oppure si smetta di celebrare questi pseudo-processi". Il processo bis deve accertare le responsabilità di chi doveva garantire e di chi doveva accertare le condizioni di sicurezza del locale. Sotto accusa ci sono la commissione di vigilanza, presieduta dall’ex sindaco di Corinaldo Matteo Principi, due ingegneri, un socio della Magic srl, e la società stessa. I reati contestati, a vario titolo, sono cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva di un locale.