A 85 anni scala l’Infernaccio (senza acqua né zaino) e arriva all’eremo in cima alla montagna. È questa l’ultima impresa di Ireneo Vita, classe ‘39. Ad accompagnarlo nel cammino dei Monti Sibillini, è stato il nipote, Alessandro Osimani, originario di Castelfidardo, in provincia di Ancona. "Non è stato facile andare con nonno – fa sapere Alessandro – perché è abbastanza testardo e voleva fare il percorso da solo, nel modo in cui voleva lui. Cercavo di stargli dietro per prenderlo nel caso fosse caduto, ma non c’è stato bisogno". Camicia blu, pantaloni di cotone e delle normalissime scarpe addosso, Ireneo è tornato a fare quel cammino che non percorreva da circa 15 anni. "All’Infernaccio, lui andava sempre perché c’era un frate, padre Pietro, che era il suo punto di riferimento", spiega ancora nipote. Insieme a lui, anche gli amici (tutti 25enni), con cui Alessandro ha condiviso gli anni dell’università. A descrivere papà Ireneo è la figlia, Catiuscia: "Mio padre è la persona più pura che abbia mai conosciuto, sembra ancora un bambino – racconta – Lui vive a Montegiorgio, in provincia di Fermo, e si fida di tutti, è un uomo molto generoso. Cosa mi ha insegnato? Ad amare, anche se io non ho un cuore grande come il suo. E poi, mi ha trasmesso il rispetto per tutti, senza dare giudizi, perché il valore più grande sono le persone, i nostri affetti. Lui ha lavorato tantissimo nella vita, per non farci mancare mai nulla con grande umiltà".
Autotrasportatore e gruista, adesso Ireneo si gode i campi e gli animali e ogni domenica va a messa alla Madonna dell’Ambro, in macchina. È da qui che l’altro giorno è partito alla volta dei Sibillini. "Ormai sono un morto che cammina – scherzava lui col nipote e gli amici – non ho più neanche lo stomaco", ripeteva durante la scalata. Che in realtà – fa sapere Alessandro – ha percorso facilmente, senza fermarsi troppo: "Andava quasi più veloce di me", precisa il giovane. Ireneo, molto amico dell’eremita che costruì la piccola cappella in cima a Montefortino, è tornato nei suoi luoghi del cuore, dove si è sposato con Gioconda, da cui ha avuto Catiuscia e Andrea: "Papà aveva 29 anni e mamma 20. Ora, è magro per un problema allo stomaco, ma prima era molto tonico". Il segreto per arrivare così a 85 anni? "Tanta forza di volontà, tanta tigna e tanta voglia di vivere".
Nicolò Moricci