Qui l’acqua è sempre più blu. Bocciato solo il fiume Esino

E’ l’unica maglia nera in provincia secondo i rilevamenti della Goletta Verde "A sorpresa anche il Musone ha parametri nella norma". Male Tenna e Tronto.

Qui l’acqua è sempre più blu. Bocciato solo il fiume Esino

I prelievi di Goletta Verde per testare l’inquinamento delle nostre acque

La foce del fiume Esino a Rocca Priora di Falconara rimane uno dei punti più inquinati del mare delle Marche. Ma le altre rilevazioni di Legambiente diffuse ieri con la campagna Goletta Verde, tracciano un quadro positivo per tutte le Marche, soprattutto in miglioramento rispetto agli scorsi anni. La foce del fiume Esino resta, dunque, un punto estremamente critico, al pari di quella del Tenna, quella del Tronto e quella del Chienti, curiosamente non monitorata. Tra le note positive c’è quella che giunge dalla foce del fiume Musone, risultata avere parametri in regola. Bene il Musone, bene tante altre zone – dodici in tutto quelle campionate da Legambiente – male come sempre l’Esino: proprio per verificare che l’inquinamento non fosse dovuto solo al periodo estivo, l’"osservato speciale", come lo definisce Legambiente, è stato monitorato altre volte durante i mesi precedenti, sempre con lo stesso risultato: anche ad aprile, maggio e giugno, infatti, è risultato con valori di sostanze inquinanti superiori alla norma.

I dati del monitoraggio delle acque sulle coste marchigiane sono stati presentati ieri mattina da Legambiente in una conferenza stampa al Museo Omero, alla Mole Vanvitelliana. "Registriamo il miglioramento dei dati sulla qualità delle acque delle coste marchigiane rispetto all’anno scorso quando i punti risultati oltre i limiti di legge erano ben sei – ha spiegato Marco Ciarulli, presidente Legambiente Marche –. Questo trend, però, non può farci abbassare la guardia perché sappiamo bene che le foci dei fiumi sono il tallone d’Achille del nostro territorio. Ormai il punto esaminato alla foce del fiume Esino è presenza fissa tra quelli inquinati o fortemente inquinati dal 2021. Stesso discorso per la foce del Chienti che non è tra i punti monitorati ma è un tratto di costa dichiarato non balneabile per la presenza di pericolose sostanze contaminanti. Ci ha sorpreso l’esito del fiume Musone che, dopo diversi anni, è risultato avere parametri a norma".

La speranza corre sul filo dei fondi del Pnrr, che permetteranno la realizzazione di otto progetti legati alla depurazione delle acque di scarico: "Alla fine il nostro bilancio è positivo – ha commentato Stefano Raimondi, portavoce di Goletta Verde –. In alcuni casi le annose criticità continuano a permanere mentre in altri, come per la foce del fiume Musone, la situazione è rientrata nei parametri di legge. Chiediamo vengano sfruttati nel miglior modo possibile i fondi del Pnrr: sono otto gli interventi ammessi a finanziamento per l’efficientamento. Mettere subito in cantiere questi lavori significherebbe trovare la via d’uscita dalla procedura d’infrazione inflitta dall’Unione Europea e, soprattutto, dare un contributo decisivo a tutela dei mari e della loro biodiversità".

Giuseppe Poli