Processo per la raffineria Api di Falconara, la Procura chiede l‘assoluzione per l’inquinamento ambientale e il non doversi procedere per le altre accuse perché ormai prescritte.
Il colpo di scena è arrivato ieri pomeriggio, durante la requisitoria del pubblico ministero Paolo Gubinelli.
Il procedimento, il primo arrivato a dibattimento per la raffineria di Falconara, è quello che si è incardinato dopo i numerosi esposti dei residenti contro i cattivi odori avvertiti dal 2013 al 2018.
Un processo mirato a capire se le emissioni sentite dalla popolazione erano inquinanti e pericolose per la salute dell’uomo. Imputati ci sono l’amministratore delegato Giancarlo Cogliati, milanese, e il responsabile dell’ufficio ambiente e sicurezza Giovanni Bartolini, ascolano, entrambi di Api Raffineria di Ancona Spa.
Il pm Paolo Gubinelli aveva chiesto il rinvio a giudizio per loro a maggio 2019 tirando in ballo anche la società sui cattivi odori avvertiti in quegli anni. Oltre al reato di inquinamento ambientale colposo si procede per getto pericoloso di cose, la mancata applicazione del piano interno di sicurezza ed emergenza e la violazione delle prescrizioni in materia ambientale stabilite dal ministero.
Per l’inquinamento ambientale non ci sarebbe la significatività della prova, le esalazioni ci sarebbero state ma difficile stabilire se persistenti o occasionali. Prossima udienza il 10 ottobre per le arringhe delle difese.
Nel processo sono entrati, come parte civile, una cinquantina di cittadini residenti a Falconara, le associazioni ambientaliste Ondaverde, Cittadinanza Attiva, Wwf, Italia Nostra e anche il Comune di Falconara.
Tutte parti che si sentono danneggiate. E’ stata autorizzata anche la citazione della responsabilità civile della società Api Raffineria di Ancona che, in caso di condanna, risponderà in solido, per i risarcimenti, al pari degli imputati.
A rappresentare i cittadini e le associazioni sono gli avvocati Monia Mancini, Francesca Petruzzo, Elena Martini, Cristina Bolognini e Tommaso Rossi.
L’inchiesta era partita dopo le numerose segnalazioni e le denunce sottoscritte da cittadini e da comitati ambientalisti, contando più di cento fenomeni odorigeni avvertiti nelle zone vicine all’impianto e relativi ad esalazioni di idrocarburi consistenti nell’aria.
Marina Verdenelli