Morta in Cina, "Anna è scivolata da sola". Ma la famiglia ha dei dubbi

La 25enne morta cadendo dal terzo piano in Cina. Indagini blindate, i due fratelli vogliono andare in Oriente

Anna Tiberi

Anna Tiberi

Fabriano (Ancona), 8 novembre 2017 -  Anna sarebbe scivolata da sola dalla finestra, senza il coinvolgimento di altre persone, comprese le due colleghe che si trovavano in camera con la ragazza. Questo ha comunicato, in modo ermetico e senza fornire ulteriori dettagli, la polizia cinese ai funzionari del consolato italiano di Shanghai sulla tragica morte di Anna Tiberi (FOTO), 25enne originaria di Fabriano, che ha perso la vita in un drammatico volo di quasi dieci metri giù da una finestra del terzo piano.

La giovane era ospite di un albergo a Ningguo, città che conta 380mila abitanti della provincia di Anhiu, a oltre 300 chilometri da Shanghai. Come fanno sapere dalla Farnesina, dove si limitano a riferire di «contatti sempre in corso con le autorità asiatiche», altri elementi sull’azione investigativa non ne sono stati forniti, in quanto le indagini proseguono in modo pressoché blindato come da protocollo cinese in cui il riserbo è massimo, almeno fino a quando il verdetto non verrà considerato definitivo. In ogni caso da quel poco che filtra dagli investigatori, i primi interrogatori, le testimonianze raccolte e il rinvenimento di alcuni elementi indiziari avrebbero portato se non a escludere, quanto meno a rendere altamente improbabile il concorso di altre persone per una tragedia su cui, ovviamente, anche la famiglia chiede di vederci chiaro. 

Il fratello Tommaso - attualmente residente a Dubai - è pronto a raggiungere la Cina sia per ottenere informazioni dirette dagli investigatori del posto senza intermediazioni, sia per capire quando la salma di Anna potrà tornare in Italia per la celebrazione del rito funebre. Alla trasferta asiatica non è esclusa la partecipazione anche dell’altro fratello Giacomo, che nelle ultime ore ha avviato le pratiche per ottenere urgentemente il passaporto. Proprio lui ha riferito di non credere al suicidio di una ragazza troppo felice e piena di vita per decidere di rottamare il suo futuro.

Anna, infatti, in Cina si trovava talmente bene che, dopo aver trascorso la prima parte del 2017 a Wuxi, a settembre è tornata nella metropoli asiatica da oltre sei milioni di abitanti appena saputo del rinnovo del contratto da parte dell’hotel in cui opera come mediatrice linguistica. «Amava viaggiare e l’Oriente la affascinava», ricordano gli amici fabrianesi con cui aveva parlato quest’estate nella sua breve permanenza in città, dove negli ultimi anni è stata poco presente perché impegnata a Siena all’Università per gli stranieri in cui ha conseguito la laurea in lingue.

Una felicità comunicata anche attraverso il suo profilo Facebook, in cui era sempre molto attiva, e ribadita nelle ultime ore prima del dramma giusto all’arrivo a Ningguo, dove avrebbe dovuto trascorrere due giorni di vacanza offerti dal datore di lavoro. «Questo posto è bellissimo» il messaggio inviato al telefonino della mamma giusto una manciata di ore prima della tragedia consumatasi quando in Cina era sabato sera. Le telecamere dell’albergo hanno ripreso Anna rientrare da sola nella camera condivisa con le due colleghe, sensibilmente più grandi di lei, dove si è consumata l’atroce tragedia. 

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