Ramadan, madre e giudice di Ancona: stop al digiuno per ragazzino di 13 anni

Il tribunale accoglie il ricorso della donna contro la decisione del padre musulmano. "Influisce negativamente su studio e salute"

Ramadan, stop al digiuno imposto dal giudice per un ragazzino

Ramadan, stop al digiuno imposto dal giudice per un ragazzino

Ancona, 20 aprile 2022 – Il digiuno durante il mese del Ramadan - che quest’anno va dal 2 aprile al 2 maggio - influisce sul rendimento scolastico e sul benessere del figlio di 13 anni. Con queste motivazioni, il tribunale di Ancona ha accolto il ricorso d’urgenza presentato da una mamma (italiana e non musulmana) di un ragazzino musulmano che ha chiesto al giudice il potere di decidere in via esclusiva sull’astinenza da cibo e bevande durante le ore diurne, tagliando fuori dalla questione il giudizio del padre, di fede islamica.

La decisione, prima di questo genere in Italia, ha tenuto conto anche del fatto che il 13enne dovrà affrontare tra poche settimane l’esame di terza media. I genitori, separati dopo un matrimonio civile, hanno l'affidamento congiunto del figlio, anche se il padre vive all'estero da tempo. L'uomo, secondo la donna, avrebbe condizionato il figlio a rispettare il digiuno del ramadan “disinteressandosi della contrarietà della madre, e in aperto conflitto con lei”, denunciano i legali della donna, gli avvocati Andrea Nobili e Bernardo Becci dello studio Nbbz di Ancona.

Per i legali, “il ragazzo si sottopone agli impegni scolastici di studio e di relazione sociale in condizioni di debolezza fisica che ne compromettono seriamente i risultati”. Una impostazione condivisa del giudice, che cita anche le linee guida per imam e guide religiose, che prevedono la non obbligatorietà del digiuno per bambini e adolescenti che non siano in età dell'obbligo della pratica religiosa. E se lo sono, il digiuno “è dovuto salvo che li debiliti, o arrechi loro danni alla salute o al rendimento scolastico”. Per quello che ci consta - spiega l'avvocato. Nobili - è la prima decisione del genere in Italia. E mette al primo posto il benessere psicofisico del ragazzino, in base a principi fondamentali, a partire dalla Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo e la nostra stessa Carta Costituzionale".

Senza avere sentito il padre, il giudice ha lasciato alla madre la scelta e ha fissato già una nuova udienza in cui i genitori si confronteranno e soprattutto sarà ascoltato il ragazzino: in quella sede verrà decisa la conferma, la revoca o la modifica del provvedimento. 

L''anno scorso una circolare della preside dell'Istituto Comprensivo 'Corrado Olmi' di Milano, che esentava i ragazzi dal digiuno in orario scolastico, ha suscitato un putiferio tra le famiglie musulmane.