Re Carlo da Emilia a Portonovo per i moscioli

Il racconto di Federica Rubini: "Era il 13 maggio del 1988 quando mamma Marisa preparò la cena per l’allora principe, indimenticabile"

Re Carlo III a Portonovo con Marisa del ristorante Emilia

Re Carlo III a Portonovo con Marisa del ristorante Emilia

Ora potremo affermare, senza timore di essere smentiti, che Portonovo è una spiaggia da re. Ci stiamo riferendo alla famosa visita che Carlo, Principe di Galles, volle fare alla Baia venerdì 13 maggio del 1988, non per ammirarla, giunse verso le 20 a bordo di una Jaguar, ma per gustare il sugo con i Moscioli preparato da Marisina, figlia di Emilia. "Mi spiace tantissimo - ha detto Federica Rubini - che non sia mia madre a raccontare questa bella storia che per lei fu un grandissimo regalo. Io allora avevo vent’anni e ricordo ogni attimo". Carlo in quel periodo era in Italia per un Grand Tour nel nostro Paese e dopo aver visto Firenze volle venire nelle Marche, ospite dei Conti Leopardi, per visitare Urbino.

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Il futuro re andò anche a Fiastra per l’abbadia, a Tolentino, Sarnano e a Monte San Martino per ammirare il polittico del Crivelli. Poi Loreto, Corinaldo, Jesi e la sua Pinacoteca. Per una settimana Carlo fu ospite dei Conti Leopardi che per l’occasione restaurarono degli appartamenti del palazzo di Recanati destinati appositamente a lui. Nel corso della sua permanenza espresse il desiderio di mangiare del pesce e la Contessa Anna Leopardi, affezionata a Emilia, gli propose una cena a Portonovo.

"Ancora oggi mi emoziono se penso a quella sera - prosegue Federica Rubini -. Non eravamo preparati a quella visita e ci aiutò moltissimo mio cugino Maurizio Fiorini, dell’Hotel Emilia, che era più avvezzo a ospitare personalità". La sera era in clima perfettamente inglese, con una leggera pioggerella e il mare mosso. "Preparammo due tavoli, uno dentro e uno fuori - prosegue Federica - per far si che fosse il principe a scegliere e lui scelse di stare in terrazza. Al tavolo sedici persone, tutti appartenenti alla nobiltà italiana".

Il rigido cerimoniale reale era stato illustrato alle persone che avrebbero servito a tavola, tutte di famiglia. Il menù prevedeva un antipasto di mare, spaghetti con i moscioli, frittura di pesce. "Io servivo il vino - ci ha detto Federica - mentre mio fratello Edoardo, mio padre Franco e mio cugino Maurizio servivano le vivande. Non potevamo in nessun modo rivolgere la parola al principe ma ricordo che uno di loro si avvicinò con il vassoio di spaghetti, dopo che già ne aveva mangiato un piatto, e il principe ne prese ancora. Un gesto che a corte non avrebbe potuto fare".

Per quanto rigido fosse il cerimoniale, Carlo quella sera fu estremamente cordiale con la famiglia e il personale di Emilia. "Fu lui ad accorciare le distanze e volle fare anche una foto con mamma Marisa - racconta Federica - e salutare lo staff in cucina. Il suo fascino e la sua eleganza nei modi erano incredibili. Come se un’aurea, completamente diversa da quella dei suoi ospiti, lo avvolgesse di un fascino speciale". Marisa quella sera mise ai capelli una fascia a pois rossi e blu, forse un richiamo alla bandiera inglese, un omaggio al suo principe cui donò una targa con una ginestra incisa, a ricordo della visita e soprattutto della Baia.

Claudio Desideri