Ancona, 13 settembre 2023 – “Non mi dà fastidio che uno dei fondatori delle Br, Renato Curcio, venga a Jesi pochi giorni dopo l’evento di Staffolo dedicato ad Aldo Moro e a mio padre. Però avrei gradito essere invitato da Curcio, che non ho mai sentito né incontrato per un eventuale contradditorio". A parlare è Giovanni Ricci, presidente dell’associazione Domenico Ricci per la memoria dei Caduti di via Fani e figlio dell’appuntato autista di Aldo Moro, ucciso dalle Br il 16 marzo 1978 insieme al maresciallo dei carabinieri Oreste Leonardi, agli agenti Giulio Rivera e Raffaele Iozzino e al vicebrigadiere Francesco Zizzi.
L’ex terrorista Curcio, tra i fondatori delle Brigate Rosse, approderà mercoledì prossimo a Jesi in piazza delle Monnighette, in veste di scrittore, quattro giorni dopo e una manciata di chilometri più su rispetto alla commemorazione a Staffolo delle vittime dell’attentato di via Fani. Curcio presenterà il suo libro Capitalismo cibernetico’. Il fatto disturba la politica, in particolare il centrodestra. Ma il sindaco di Jesi difende l’iniziativa per via del fatto che l’ex brigatista "ha scontato la pena, è un uomo libero e viene a presentare un suo lavoro".
Anche Giovanni Ricci rispetta la scelta "purché – dice – l’argomento resti davvero quello annunciato". Ricci sarà sabato al teatro Cotini di Staffolo per celebrare la giornata in memoria delle vittime del terrorismo. Interverranno anche gli studenti universitari di Aldo Moro. Il tema quest’anno è: "Aldo Moro il professore. Per una nuova etica civile in un mondo in cambiamento".
"Ben vengano queste iniziative – riprende il filo del discorso Ricci, riferendosi alla presentazione del libro di Curcio -. Io non credo si possano tarpare le ali a persone che hanno scontato la loro pena e ora vanno avanti nella loro vita. Discorso diverso se all’interno di questo ‘capitalismo cibernetico’ di cui parlerà Curcio torneranno slogan e discorsi degli anni Settanta, e la riproposizione di un sistema imperialistico multinazionale da abbattere. Se ricominciamo a pontificare in quel modo lì, c’è da alzare il ditino e porre domande... Del passato si può, anzi, si deve parlare, il problema è come lo si fa. Non ho mai sentito né incontrato Curcio, per questo avrei avuto voluto essere invitato. Un contraddittorio serve sempre".
Da Fratelli d’Italia criticano l’iniziativa i consiglieri comunali Chiara Cercaci e Antonio Grassetti: "Come può una rispettabile amministrazione comunale – dice Cercaci - tollerare che si ospitino ex-terroristi come Renato Curcio, condannato nel 1974 per atti criminali riconducibili alle Brigate Rosse? Va bene che proviene da Sinistra Proletaria, ma non ci occorre la sua presunzione e non ci piace l’autocelebrazione tutta distorta di chi ancora pretendere di spiegarci, questa volta servendosi della sua associazione culturale, cosa sia la nuova economia del capitalismo che, dice lui, si abbatte sulla formazione sociale".