Restauratrice, danzatrice, gestore di cinema: "Costretta ad andare a fare le pulizie"

Sit-in in piazza del Plebiscito per chiedere dignità a un settore profondamente in crisi. Simona Lisi: "La lotta va condivisa". Emanuela Tarsi: "La pandemia ci ha devastato, mi sono dovuta reinventare in una ditta". Il nero profondo delle sale di proiezione

Migration

"La cultura è necessaria come il cibo, come l’aria, come tutto ciò che ci mantiene in vita, non solo a livello organico, ma anche nel cervello e nell’anima". Basterebbe questa frase per capire il profondo disagio in cui versano migliaia di operatori e operatrici del settore culturale nelle Marche. Ad esprimere il concetto, riassumendo con grande sensibilità o stato dell’arte, è la nota danzatrice anconetana Simona Lisi, una delle tante figure della realtà culturale del nostro territorio: "La lotta in questo difficile momento deve essere condivisa, è vitale unirsi tutti all’interno della galassia culturale _ aggiunge Simona Lisi, rappresentante del Cam, il Coordinamento degli artisti della scena marchigiana _. È importante sostenere questa battaglia volta a riaprire gli spazi e consentire agli operatori di lavorare e al pubblico di godere degli spettacoli e dell’arte e di non sentirne la mancanza. Purtroppo qualcuno ancora pensa che la cultura non sia necessaria, così facendo si azzera il pensiero critico". La Lisi ha aderito all’iniziativa organizzata ieri mattina in piazza del Plebiscito dal movimento Mi Riconosci, un sit-in in piazza del Plebiscito ad Ancona per chiedere dignità per l’intero settore di riferimento. ‘Non è tempo libero - riconoscimento, risorse, spazi’, questo lo slogan scelto per identificare la manifestazione. Tra le organizzatrici anche Emanuela Tarsi, restauratrice corinaldese di 41 anni; la sua è una emblematica storia di precarietà: "Il 2020 ce lo ricorderemo tutti a lungo per i danni provocati dalla pandemia, ma la situazione di forte disagio per le nostre professioni è partita molto prima _ afferma la Tarsi _. L’ultimo cantiere in cui sono stata impegnata risale al giugno 2018 e del Covid non si parlava, poi piccoli lavoretti qua e là con contratti a tempo di varie tipologie. Vista la malaparata, nonostante io abbia investito tutta la mia vita per fare il mestiere della restauratrice, non ho potuto far altro che trovare un altro lavoro e adesso lavoro in una ditta che si occupa di pulizie. Trovare lavori e contratti in Italia è difficilissimo e fare progetti per la famiglia, tra l’altro il mio compagno è anche lui un restauratore, anche di più". Infine Chiara Malerba, responsabile del Cinema Azzurro ad Ancona: "Speriamo presto di riaprire la nostra sala. Brancoliamo ancora nel buio, purtroppo molti titoli usciti in questi mesi se li sono accaparrati le varie piattaforme. Non ci sono segnali di ripresa a breve, purtroppo, speriamo in primavera".