Riapertura scuole: c'è chi dice no. "Temo si vanifichi tutto"

Paola Martano, segretaria regionale Snals Ancona, è una voce fuori dal coro: "Metà del personale docente non è vaccinata, serve un nuovo confronto"

Paola Martano: "Sono molto preoccupata"

Paola Martano: "Sono molto preoccupata"

Ancona, 4 aprile 2021 - Riapertura delle scuole, non tutti sono d’accordo. Quella di Paola Martano, segretaria regionale Snals Confsal, è una voce fuori dal coro soprattutto per via della media regionale dei contagi ritenuta ancora troppo alta. Martano ieri ha partecipato alla riunione del Tavolo regionale di confronto convocato dall’Ufficio scolastico regionale.

Cosa è venuto fuori? "Dal momento che le Marche sono di nuovo in zona arancione da martedì le scuole potranno riaprire, anche se le superiori solo al 50% mentre infanzia, elementari e medie al 100% in presenza".

Lei è d’accordo? "In realtà sono molto preoccupata. E’ pur vero che questo apri-chiudi è un problema serio per i ragazzi però non dobbiamo dimenticare che queste nuove varianti del virus sono molto più contagiose ed è stato accertato che i ragazzi fino ai 18 anni sono portatori spesso asintomatici. Temo che la riapertura delle scuole farà ripartire i contagi Eppure i dati sono positivi e il numero dei contagi è in calo a livello regionale".

Possiamo sperare per il futuro? "Guardando i dati la media regionale è di 234 casi di positivi ogni 100mila abitanti, numero che sale nella provincia di Ancona a 254 casi. Siamo sul filo del rasoio. Bastano 15 positivi in più per ritornare in zona rossa. Non sappiamo per quanto tempo saremo arancioni quindi forse è stato avventato consentire la riapertura delle scuole".

In molti hanno chiesto a gran voce che gli studenti potessero tornare a seguire le lezioni in presenza, dagli insegnanti ai genitori, pensa che queste pressioni abbiano influito nella decisione? "Io sono la prima a credere che questa situazione sia pesante per tutti e le conseguenze psicologiche sui ragazzi si sono già manifestate. La scuola è una priorità ma bisognerebbe investire di più sui tamponi e sistemi di ventilazione, al momento non ci sono le condizioni giuste. La soluzione non è vicina, le pressioni sono forti e la scuola è vista talvolta come un servizio sociale anzichè come un’istituzione".

Cos’è che la preoccupa di più? "Temo che la riapertura delle scuole renda inutili tutti gli sforzi fatti finora per il contenimento della pandemia. Sono stata l’unica ad aver fatto fare ai presenti, collegati in videoconferenza, un bagno di realtà durante il Tavolo di confronto. E poi c’è la questione dei vaccini".

A cosa si riferisce? "Stiamo facendo tornare in classe il personale docente sapendo che più della metà non è ancora stato vaccinato. Avremo docenti che hanno fatto almeno la prima dose, come la sottoscritta, e altri assolutamente scoperti. E anche chi ha fatto la prima dose dovrà aspettare giugno per essere coperto dal virus. Vorrei che le quarantene fossero definite in base alle nuove indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità e che venisse convocato subito dopo Pasqua un nuovo tavolo regionale".