Diecimila ricci di mare sequestrati e tre sub fermati. Giro di vite tra Portonovo e il mare davanti alla scogliera del Parco del Cardeto.
Diecimila esemplari del pregiatissimo oro nero del mare sotto sequestro, dicevamo: è questo il bilancio degli interventi del reparto aeronavale della Guardia di Finanza di Ancona.
Le motovedette del 117, qualche giorno fa, hanno sorpreso 3 pescatori con un bottino da 3500 ricci di mare alla scogliera sotto il parco del Cardeto. Pare che i tre si accingessero a far rientro a riva con un bottino di circa 3.500 ricci di mare. Ai sub responsabili, sono state sequestrate, oltre al prodotto ittico, anche le attrezzature utilizzate per l’immersione e quelle per la pesca, con sanzioni amministrative pari a 6mila euro. Ma non è finita qui, perché a Portonovo, nel cuore della riviera del Conero, i finanzieri hanno rinvenuto sul litorale 6 ceste con 6500 ricci di mare, occultati alla perfezione tra la vegetazione. Le ceste, per intenderci, erano immerse nel verde nella zona della pineta.
Gli esemplari all’interno, ancora in buono stato di conservazione, sono stati rigettati in mare per consentire la ripopolazione delle colonie ittiche.
L’attività svolta dal reparto operativo aeronavale dorico nel settore della pesca illegale ha portato, negli ultimi mesi, al sequestro di oltre 26mila esemplari ricci di mare e alla verbalizzazione di 10 soggetti, con oltre 20mila euro di sanzioni pecuniarie elevate.
L’ultima operazione, in tal senso, era stata effettuata il 23 agosto, neanche un mese fa, con il sequestro di 4mila ricci di mare e una multa da 2mila euro. E poi a luglio, con il sequestro, pure lì, di 6mila esemplari.
Il fenomeno, che vede coinvolte persone che agiscono abitualmente e spesso – tra l’altro – in maniera reiterata, nel tratto di costa della provincia di Ancona, se non contrastato efficacemente, oltre a recare danno agli onesti operatori del settore, potrebbe causare una vera e propria desertificazione dei fondali marini, incidendo negativamente sul delicato equilibrio biologico dell’ecosistema.
I finanzieri, oltre ad assicurare, attraverso il mantenimento dell’operatività nell’arco delle 24 ore, un’efficace azione di contrasto ai traffici illeciti via mare, pone particolare attenzione al fenomeno della pesca illegale, assicurando al contempo la tutela della salute pubblica e dell’economia sana.
L’operazione dello scorso weekend ha impedito una importante battuta di caccia illegale e rientra tra i servizi della componente navale della GdF che opera anche in qualità di polizia del mare.
Il blitz, tra il Cardeto e Portonovo, è iniziato nel pomeriggio di venerdì 1° settembre ed è terminato all’alba di domenica. L’intensa attività di controllo si è concentrata nel tratto di costa a sud della provincia dorica e ha visto l’impiego sia di pattuglie a terra che di unità navali.
Nicolò Moricci